la Repubblica, 5 agosto 2022
Ogni giorno in Italia spariscono 35 minorenni
OGGIX
Nei primi sei mesi del 2022 in Italia sono spariti 35 minori al giorno, quasi uno e mezzo ogni ora: sono cifre che gettano luce su una drammatica realtà. Partiamo da qui, per comprendere il nuovo rapporto del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, il prefetto Antonino Bella. In sei mesi sono scomparse 9.599 persone, 53 al giorno, oltre due ogni ora. Si tratta soprattutto di uomini, oltre il 74%. I ritrovamenti sono stati poco più della metà, il 52%, degli altri non si sa ancora nulla.Rispetto al secondo semestre del 2021 le denunce di scomparsa sono calate di oltre il 13%, ma il confronto con il primo semestre dello scorso anno registra invece un aumento del 17%. L’emergenza sociale delle persone scomparse è difficile da comprendere e arginare. Gli allontanamenti, per lo più, sono volontari,l’82%, gli altri avvengono per deficit cognitivi, perché si è vittima di un reato o perché si è sottratti da un familiare.Il dato più inquietante riguarda la scomparsa dei minori. Da gennaio a giugno ne sono spariti 6.312, due terzi del totale. Il 70% riguarda minori stranieri che migrano attraversando la Penisola e per il 30% si tratta di italiani. I ritrovamenti invece capovolgono le percentuali, il 70% dei minori italiani viene recuperato, a fronte del 30% dei minori stranieri scomparsi e rintracciati.Ma il peggio è una parete obliqua. Lo spiega Elisa Pozza Tasca, ex parlamentare bassanese, portavoce di “Penelope (S)comparsi”. Fu lei a convincere l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della necessità di istituire il Commissario di Governo per le persone scomparse. «La maggior parte dei minorenni che scompare fugge dalle guerre, ora in particolare quella ucraina – spiega Pozza Tasca – e scompaiono per il lavoro nero, la pedofilia, la pedopornografia, la prostituzione, fino al traffico d’organi, come nel caso della bimba rapita a Durazzo in un brefotrofio».I casi di sottrazione internazionale riguardano 300-400 bambini portati via, ogni anno, dall’Italia. Nell’Unione europea sono circa 1.800. Nel dicembre del 2015 Emilio Vincioni,un bancario di Sassoferrato (Ancona), attendeva di diventare papà. La moglie, di nazionalità greca, all’ottavo mese di gravidanza espresse il desiderio di partorire nel Paese di origine, dove si eclissò con la neonata. «Mia figlia è scomparsa dalla mia vita – si sfoga adesso Vincioni – Nel febbraio del 2020 andai in Grecia per il suo compleanno e fui arrestato all’aeroporto».Poi, ci sono i corpi non identificati. Il calcolo è impossibile. Andrea Cantadori, Vicario del Commissario, spiega che «oltre quelli non identificati negli obitori, bisognerebbe sommare i corpi ospitati negli ospedali e quelli parcheggiati nei cimiteri». Ufficialmente risultano 973 salme non identificate, ma secondo i dati pubblicati dalla Rivista Polizia Penitenziaria sono almeno 2.000.Il Commissario di Governo coordina le ricerche degli scomparsi con le forze di polizia, gli enti locali, i vigili del fuoco, la protezione civile e le associazioni del volontariato. Stringe accordi con le amministrazioni e introduce l’utilizzo delle nuove tecnologie di ricerca. In pratica, sostiene e ammoderna la speranza.La sorte precipitata sulla famiglia Mennella di Torre del Greco è emblematica per capire come funzionava prima. Il 23 novembre del 2007, quando la figura commissariale era stata appena istituita, Antonio Mennella, 78 anni, uscì di casa e sparì. Il corpo sarebbe stato ritrovato, otto mesi dopo, vicino la sua abitazione. «La polizia non lo sapeva, i vigili urbani e i vigili del fuoco nemmeno – spiega la nipote, Maria Lucia Mennella – e fummo costretti a presentare ogni singola denuncia, come il coordinamento investigativo dipendesse da noi».La questione delle persone scomparse, dalle sparizioni senili al traffico di organi passando per le sottrazioni, è un’emergenza transnazionale che, secondo il prefetto Bella, necessita di una regia comunitaria. «È un percorso inevitabile e se ne comincia a parlare» svela Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia. Avere un Commissario europeo per le persone scomparse consentirebbe di affrontare in maniera concentrata le sparizioni dei minori che migrano e di coordinare i casi giuridici più intricati, come la sottrazione internazionale dei minori.Le persone che svaniscono possono essere scomparse, sottratte o disperse. Come è avvenuto a Giorgio De Bona, scialpinista di 47 anni di Alpago, che, lo scorso dicembre durante un’escursione ad alta quota precipitò in una dolina carsica. Per 25 ore rimase nel ventre della neve. «Si pensa soprattutto ai familiari, in ansia per la tua sorte, ignari della tua vita» racconta De Bona, che poi fu ritrovato. Il dovere dello Stato è dare una risposta a chi smarrisce una persona cara, perché peggio della morte c’è non sapere se abbiamo a chefare con la morte.