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 2022  agosto 01 Lunedì calendario

Ucciso a letto da un missile russo il re ucraino del grano

Dai missili non si salva nessuno, neanche i miliardari, neanche gli Eroi dell’Ucraina. E Oleksiy Vadaturskyi non si è salvato. L’oligarca, il magnate, il mogul del grano, è stato ucciso l’altra notte da un missile russo che ha colpito esattamente la sua camera da letto nella villa di Mykolaiv, dove probabilmente non stava dormendo – dato l’attacco in corso – assieme alla moglie Raisa. Ora, la precisione del tiro fa dire a Mykhailo Podolyak, che è consigliere del presidente Zelensky, che «non ci sono dubbi sulla mira e la correzione del colpo». Vadaturskyi «era un bersaglio», la sua morte fa parte della strategia del terrore russa, che vorrebbe «intimidire, destabilizzare e distruggere la società ucraina». Di certo, questa morte impressiona il Paese: neanche lui era al sicuro, tutti siamo nel mirino.
«Un personaggio noto, colpito a bruciapelo, e direttamente correlato al grano», proprio mentre si aspetta che il primo convoglio carico di frumento salpi oggi dal porto di Chornomorsk, nella regione diOdessa, come prevede l’accordo firmato il 22 giugno da Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite. E nel giorno in cui il presidente annuncia che causa guerra il raccolto sarà dimezzato, ecco piombare la notizia della morte di Vadaturskyi, l’ex contadino che è stato capace di rivoluzionare il sistema agricoltura del suo Paese, tanto da essere insignito del titolo di Eroe, nel 2007, quando presidente era Viktor Yushenko. «Ogni giorno perdiamo dei concittadini e dei soldati. Ma oggi abbiamo perso l’ Eroe di Mykolaiv, che ha fatto moltissimo per la nostra regione e per l’Ucraina», diceva ieri Vitaliy Kim, capo dell’amministrazione militare del posto.
Non è retorica, l’uomo era conosciuto in tutto il mondo, nel suo settore: fondatore e amministratore delegato della Nibulon, un colossoagricolo specializzato nella produzione di grano, mais e girasole, forte di una flotta privata di navi che portavano i carichi in tutto il mondo, prima della guerra, e anche di un impianto di costruzioni e riparazioni navali. Attivo da trent’anni, ha inventato una rete moderna di raccolta, deposito, trasporto e vendita dei prodotti agricoli in tutto il pianeta, con tecniche e logistica di avanguardia, e da lì è partita la rinascita dell’Ucraina, da Paese povero – granaio d’Europa, ma arretrato – a potenza industriale, sarà per questo che la Russia la vuole a tutti i costi.
Morto come chiunque può morire in Ucraina in questi tempi, e soprattutto a est e a sud. E forse ha ragione Podolyak, quando parla di “correzione” del tiro. Un primo bombardamento che non raggiunge il bersaglio, ma il secondo sì.Può essere andata così, o può essere del tutto casuale, visto che Mykolaiv viene bombardata regolarmente e da mesi (ma quest’ultimo attacco, durato ore, è stato dichiarato il peggiore di tutti).
Gli ucraini sono convinti della premeditazione, anche perché Vadaturskyi era da anni considerato un nemico, dai russi. E precisamente dal novembre 2018, quando le sanzioni russe colpirono 332 cittadini ucraini, e uno era proprio lui. Un ex figlio dell’Unione Sovietica, peraltro, nato nel 1947 da una famiglia di contadini all’epoca delle collettivizzazioni. Con una passione: il pane. In quello si era specializzato, producendolo a livello industriale fino al 1991, quando aveva fondato Nibulon e lanciato sul mercato internazionale non solo la sua azienda, anche l’Ucraina. Avrebbe forse potuto andarsene all’estero, e dirigere il gruppo da lì. Come molti altri, ha preferito restare a Mykolaiv, soprattutto nel momento così importante dello sblocco delle navi, non solo le sue. Non lo hanno salvato i sacchetti di sabbia che difendevano la villa neoclassica in cui abitava. Un colpo preciso ha colpito il secondo piano, non c’era salvezzapossibile.