Corriere della Sera, 31 luglio 2022
In morte di Enrico Della Torre
Aveva esordito nel segno del naturalismo, per poi trasformare la sua pittura in qualcosa di sempre più astratto e raffinato. Era nato in provincia (a Pizzighettone, Cremona, il 26 giugno 1931) ma Enrico Della Torre (foto), scomparso venerdì notte a 91 anni, a Teglio, «nella sua amata Valtellina», non è mai stato un pittore provinciale. Tutt’altro: pittore e incisore, ha saputo piuttosto dimostrare come quel suo essere rimasto costantemente lontano dai «centri di potere» dell’arte e dalle correnti più «alla moda» gli avesse regalato una dimensione internazionale e una grande indipendenza. E al suo paese natale Della Torre sarebbe rimasto così legato, nonostante si fosse poi stabilito a Milano, da curarne il Museo civico d’arte istituendo anche una sezione d’arte contemporanea.
Diplomatosi nel 1951 al Liceo di Brera e quattro anni dopo all’Accademia di Belle arti, Della Torre si era dedicato immediatamente alla pittura e all’incisione: una dualità «tecnica» che di fatto non risolverà mai come quella tra Milano e Teglio, in Valtellina, i due luoghi tra cui l’artista dividerà sempre, assieme alla moglie Christa Bert, la propria esistenza «fisica».
La poetica di Della Torre si affida a una ricorrente variazione di toni scuri che dal marrone tendono al nero e al blu (sopra: Materie, 1990, pastello su carta, particolare), evocando proprio attraverso quelle tinte oscure un universo di presenze nascoste che si definiscono lentamente all’occhio di chi guarda. E che rivelano non solo il grande mestiere di Della Torre, ma anche le ragioni stesse del fascino irresistibile che le sue composizioni continuano a esercitare: da Inni alla notte del 1981, illustrazione per Hymnen an die Nacht di Novalis, a Paesaggio (1984), a Barca (1995).
Dopo la prima mostra personale nel 1956 alla Galleria dell’Ariete a Milano, Della Torre esporrà con regolarità in Italia e all’estero, specialmente in Germania, Austria e Svizzera, insegnando (dal 1992 al 1995) tecniche incisorie all’Accademia di Belle arti di Milano. Tra i riconoscimenti ricevuti: il primo Premio S. Fedele di pittura (1960) e il Premio della Triennale dell’Incisione al Museo della Permanente a Milano (1994). Nel 1999 Enrico Della Torre diventerà membro dell’Accademia nazionale di San Luca mentre nel 2011 è invitato alla 54ª Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Per i suoi ottant’anni, tra il 2011 e il 2012 gli venne dedicata in Germania un’esposizione itinerante organizzata dalla Frankfurter Westend Galerie di Francoforte e nello stesso 2012 viene pubblicato da Skira il volume Enrico Della Torre. Catalogo generale dell’opera grafica, 1952-2012. I funerali di Enrico Della Torre si svolgeranno domani alle 11 a Teglio nella Collegiata di Sant’Eufemia, poi l’ultimo viaggio verso la tomba di famiglia, a Pizzighettone.