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 2022  luglio 31 Domenica calendario

L’alluvione in Kentucky ha fatto almeno 25 vittime. Morti anche quattro fratellini

Washington L’alluvione del Kentucky allarma, sgomenta ed emoziona l’America. Venticinque morti, finora. E tante storie che non dimenticheremo. Come quella della famiglia Noble. Giovedì scorso, alle due di notte, Riley 25 anni, si sveglia di soprassalto. I telefonini segnalano «allerta meteo di massima intensità». L’uomo si sporge dal finestrino della sua casa mobile, qualcosina in più di una roulotte, fissata su una semplice piattaforma di legno nel mezzo della verde contea di Knott. Piove forte. Nel buio Riley vede salire il livello dell’acqua. Sveglia sua moglie Amber, 23 anni: vestiamo i bambini e usciamo di qui. Bisogna fare presto. Le ondate scuotono la casetta, come se fosse una barchetta nel mezzo della tempesta. Riley e Amber si caricano sulle spalle la piccola Nevaeh, quattro anni, e l’ultimo arrivato, Chance, 18 mesi. Poi prendono per mano i più grandicelli, Maddison, 8 anni e Riley jr. 6 anni. Tutti insieme cercano riparo sul tetto del caravan. La marea nera, fredda sale. Sale. Presto sommergerà tutto. È il momento del terrore, della disperazione. I due giovani sposi si aggrappano a un ramo, trascinandosi i bambini. È un albero robusto, forse una quercia simile a quella della foto che ora sta facendo il giro del mondo: le due sorelle e i due fratelli Noble, in posa. Un po’ sorridenti, un po’ annoiati.
Nella notte senza luce, ora anche senza segnale telefonico, senza soccorsi in vista, quel tronco è l’ultima speranza per la famiglia Noble. Ma la furia della pioggia, la forza della corrente non si placano. A uno a uno i piccoli mollano la presa. Scivolano dalle braccia, dalle mani dei genitori. Riley e Amber li vedono sparire nell’oscurità. I loro corpi senza vita saranno trovati la mattina dopo. I due giovani, invece, saranno salvati all’alba da un vicino in perlustrazione con la sua canoa.
Tutta la vasta regione del Kentucky orientale è ancora sommersa. Le esondazioni dei fiumi, dei torrenti hanno travolto case, fattorie, strade. Il governatore dello Stato, Andy Beshear, avverte: «Il numero delle vittime è destinato ad aumentare. Siamo nel pieno delle ricerche, facciamo ancora fatica a raggiungere le aeree più colpite». Oltre ai fratelli Noble, sono morti altri due bambini. Le autorità hanno allestito ripari per gli sfollati. In tanti si sono rifugiati nelle chiese. Circa 17 mila abitazioni sono senza luce; in molte non c’è acqua potabile.
L’altro ieri Joe Biden ha dichiarato lo «stato di calamità naturale» in 13 contee del Kentucky. Sono mobilitati i militari della Guardia nazionale, oltre ai pompieri e alle unità di soccorso aereo. Circa 600 persone sono state salvate utilizzando gli elicotteri, oppure i gommoni. Ieri è tornato il sole, ma per oggi è previsto di nuovo maltempo. «Saremo ancora in emergenza», dice il governatore Beshear.
Gli scienziati stanno studiando le possibili relazioni con il «climate change». Secondo le statistiche, eventi così devastanti sono molto rari. Ne accade uno ogni cento anni. Negli Stati Uniti, come altrove, questi calcoli non sembrano più adeguati.