ItaliaOggi, 30 luglio 2022
Il latte del neolitico
L’uomo beveva il latte già nel Neolitico
Il segreto della tolleranza al lattosio, lo zucchero del latte, si trova nella diffusione di carestie e nella maggiore esposizione ad agenti patogeni. Il latte era infatti già ampiamente utilizzato nella preistoria europea, ma il suo consumo risultava indipendente dalla presenza della tolleranza al lattosio. È quanto rivela uno studio dell’Università di Bristol e dell’University College di Londra, pubblicato sulla rivista Nature.
I ricercatori hanno catalogato migliaia di residui di grasso animale presenti su frammenti di ceramica provenienti da 554 siti archeologici in tutta Europa, per scoprire dove e quando i nostri antenati consumavano latte. In effetti, le popolazioni preistoriche in Europa consumavano latte già nel Neolitico, migliaia di anni prima che gli esseri umani sviluppassero il gene che permette di digerirlo, diventato comune solo intorno al 1.000 a.C.
I ricercatori hanno realizzato un database utilizzando sequenze di Dna provenienti da oltre 1.700 individui preistorici europei e asiatici, aggiungendo all’equazione la presenza di carestie e malattie. Nella preistoria, la salute umana era minacciata da scarse condizioni igienico-sanitarie e malattie infettive. In queste condizioni il consumo di latte avrebbe comportato un aumento dei tassi di mortalità, specialmente per gli individui privi del gene per la tolleranza al lattosio. Una situazione svantaggiosa che, secondo i ricercatori, sarebbe stata ulteriormente esacerbata in condizioni di carestia e che avrebbe guidato la selezione dell’enzima lattasi, necessario per la digestione del lattosio, nell’Europa preistorica.