la Repubblica, 30 luglio 2022
La scienza perduta della respirazione
Lo diamo per scontato. Di più: non ci facciamo nemmeno caso. Eppure niente è più essenziale nella vita che respirare. Ma noi esseri umani tra tutte le specie viventi siamo quella che più ha perso la capacità di farlo nel modocorretto, con tutto quello che questo comporta per la nostra salute. A ricordarci come siamo arrivati a questo punto e come potremmo invece ancora rimediare, riuscendo ad alleviare se non addirittura far regredire malattie come l’asma, l’ansia, il disturbo da deficit di attenzione, persino la psoriasi, strettamente collegate al modo in cui inspiriamo ed espiriamo, è il giornalista scientifico americano James Nestor. Che per completare il suo L’arte di respirare. La nuova scienza per rieducare un gesto naturale ha viaggiato molto per il mondo, per capire cosa è andato storto nella storia, venendo a contatto con quelli che chiama i “polmonauti”. Uomini e donne che hanno esplorato la scienza nascosta dietro alle antiche pratiche di respirazione.
Il libro è in edicola da oggi con Repubblica a 12,90 euro oltre al prezzo del giornale. Ed è il primo di una collana che comprende anche due opere di David Le Breton, La vita a piedi,in uscita il 30 agosto con Repubblica a 11,90 euro in più eA ruota libera in uscita il 30 settembre con Repubblica (stesso prezzo, formato e numero pagine del precedente).
«Un’affascinante storia scientifica, culturale e spirituale sul modo in cui respiriamo e sugli errori che da troppo tempo facciamo nel compiere un gesto apparentemente semplice», lo ha definito Elizabeth Gilbert, la scrittrice americana autrice diMangia Prega Ama, quando è uscito negli Stati Uniti nel 2020. Diventato in pochissimo tempo un caso internazionale, con oltre un milione di copie vendute in tutto il mondo, l’anno seguente è stato tradotto in oltre 35 lingue. E il suo autore, che scrive per ilNew York Times, l’Atlantic, Scientific American e molte altre testate, è stato invitato come una celebrità a presentare il suo lavoro nelle università, a Stanford, a Harvard, poi all’Onu e alla radio e alla tv. «Ci sono tanti modi di respirare quanti cibi da mangiare», racconta Nestor, «alcuni nutrono il cervello, mentre altri uccidono i neuroni; alcuni ci rendono sani, altri accelerano la nostra morte. Mi hanno raccontato storie folli, su come respirare in modo da espandere la capienza dei polmoni del trenta per cento. Mi hanno raccontato di un medico indiano che ha perso diversi chili solo cambiando il modo in cui inalava l’aria, di donne che hanno mandato un cancro in remissione e di monaci capaci di sciogliere la neve attorno ai loro corpi nudi per diverse ore. Mi sembravano tutti fuori di testa».
Eppure, negli ultimi anni, le loro tecniche sono state riscoperte e scientificamente testate e dimostrate. Così Nestor con questo libro ci accompagna in «un’avventura scientifica nell’arte e nella scienza perdute della respirazione», esplorando la trasformazione che avviene dentro ai nostri corpi ogni 3,3 secondi, il tempo cioè che una persona media impiega a inspirare ed espirare. E lo fa raccontando di esperimenti a cui ha preso personalmente parte in giro per il mondo, messi a confronto con testi antichissimi per arrivare alla sua conclusione: respirare non è solo un atto biochimico o fisico, non è solo abbassare il diaframma e risucchiare aria per nutrire cellule affamate e smaltire scarti. Al contrario, concentrarci su come respiriamo incide sulla nostra salute e ci fa vivere più a lungo e meglio.