Corriere della Sera, 30 luglio 2022
Breve storia del twist raccontata da Chubby Checker, l’uomo che lo inventò
Se il twist è un ballo che va oltre il tempo – e quest’estate è tornato particolarmente in voga con il tormentone «La dolce vita» – è merito di un signore di 80 anni, dalla voce squillante e dalla risata imprevedibile. All’inizio degli anni ’60 è stato Chubby Checker a dare il via a questo fenomeno, mettendo insieme i movimenti che assomigliano allo «spegnere una sigaretta con i piedi» e cantando brani ormai immortali come «The twist» e «Let’s twist again». «È una rivoluzione che non si è mai fermata – racconta al telefono dagli Stati Uniti —. Prima si ballava sempre con qualcuno, poi il twist ha diffuso l’idea di ballare da soli. Il dancefloor come lo conosciamo oggi è nato con Chubby».
Il papà del twist, che spesso parla di sé in terza persona o al plurale come se Chubby Checker fosse un personaggio separato dalla sua identità giù dal palco, all’anagrafe si chiama Ernest Evans ed è nato nel 1941 in South Carolina. Ha iniziato a cantare e ballare da bambino e non ha più smesso, tanto che il 3 agosto sarà l’ospite d’onore del Summer Jamboree, il festival dedicato alla cultura e alla musica dell’America anni ’40 e ’50 che si apre oggi a Senigallia e prosegue fino al 7 agosto: per l’occasione promette di «far saltare tutti», non prima di aver mangiato un piatto di spaghetti, «ricordo indimenticabile che ho dell’Italia».
La sua passione per la musica è nata a un concerto: «Quando avevo 4 anni mia mamma mi portò allo show di un cantante country, Ernest Tubb. Vedendolo rimasi folgorato. Così a 17 anni ero sul palco e a 18 ho cambiato il mondo». Proprio 18enne, infatti, Chubby ha inciso la sua versione di «The twist» (scritta da Hank Ballard) ed è finito al primo posto della classifica americana, tornandoci con lo stesso brano nel 1962. Nel 1961 è arrivata «Let’s twist again», con cui ha vinto un Grammy, e il decennio è andato avanti fra hit e passi di danza: «Agli inizi non sapevamo bene quel che stava accadendo, come Colombo quando ha scoperto una nuova terra. Era solo uno stupido ballo, qualcosa di giovane e sexy che i ragazzi potevano fare muovendosi come volevano. Poi è stato tutto esplosivo e ci siamo divertiti, senza contare che sono arrivati anche i soldi».
Ma che aria si respirava nei dancefloor degli anni 60? «La stessa di adesso – assicura Checker —. Vestiti sexy, divertimento e sesso. Quel che c’è nei brani oggi è ancora quello che ho creato io e se pensate che ormai sia vecchio e malconcio, allora non venite a vedermi». Chubby è tornato in classifica anche nel 2008 con «Knock down the walls», brano che nulla ha a che fare con il twist. Ma rimane legato alla «sua» creatura: «Il twist è come la ruota, non si inventa due volte. Però mi sono goduto anche tutto il resto».
Il segreto della sua energia è prendere le cose come vengono: «Io non mi complico la vita e il mio consiglio è: prova ad andare d’accordo con gli altri, sii te stesso, fai un po’ di soldi, divertiti... e balla».