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 2022  luglio 29 Venerdì calendario

Una chiavica di spiaggia. Diversi lidi di Rimini, Riccione, Cervia e Cattolica chiudono per escherichia coli ed enterococchi

Rimini, Riccione, Cervia, Cattolica: alcune delle località più celebri della Riviera romagnola sono state colpite ieri, in totale 28 tratti di costa, da un divieto di balneazione dovuto a un eccesso di batteri nell’acqua. A emetterlo è stata l’agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Emilia-Romagna (Arpae) che, nei suoi rilievi periodici, martedì aveva registrato quantità fuori norma di escherichia coli ed enterococchi, organismi comunemente presenti in natura, ma che possono causare malattie anche gravi nell’uomo. Il fenomeno, le cui cause vanno ricercate nell’alta temperatura dell’acqua, nella mancanza di pioggia e nell’assenza di venti, è in parte rientrato nel pomeriggio, quando sono arrivati i risultati degli approfondimenti. Nel frattempo, però, il Comune di Rimini era intervenuto in difesa dell’alta stagione con analisi proprie che presentavano numeri più bassi e i bagnanti in spiaggia si dividevano tra chi la prendeva con filosofia sotto l’ombrellone e chi invece ignorava la bandiera bianca e nera di divieto, tuffandosi comunque.
«L’Agenzia fa periodicamente questi campionamenti – spiega Stefano Folli dell’Arpae – e martedì ne abbiamo fatti 98. Tra questi, 28 erano fuori norma. Alcuni di poco, altri invece parecchio sopra i limiti. Abbiamo emesso il divieto e svolto subito altre analisi ieri. Da queste, abbiamo visto che 6 località erano già rientrate, così come speriamo accada anche per le altre nelle prossime ore». Tre delle quattro province che si affacciano sull’Adriatico romagnolo sono state interessate: Ferrara, con la Spiaggina di Goro, Ravenna, con Pinarella di Cervia, e Rimini, a cui è toccata la parte peggiore, per un totale di 26 bollini rossi.
Il Comune di Rimini ha investito decine di milioni di euro in un sistema di depuratori il cui fiore all’occhiello è quello di Santa Giustina, il più grande d’Europa, ha subito risposto al divieto pubblicando le analisi che aveva svolto autonomamente, in punti che indica come prossimi a quelli campionati da Arpae e con metodi certificati. L’esecutivo del sindaco Sadegholvaad ha usato toni duri in un comunicato in cui annunciava «un esito completamente opposto a quello di Arpae, per cui i Comuni del Riminese e della Romagna non individuano alcuna motivazione plausibile». Poi, ha convocato per oggi un tavolo a tre con anche la regione Emilia-Romagna.
Ma cosa sono questi batteri e quanto sono effettivamente pericolosi? «Sono normalmente presenti nell’intestino umano – spiega ancora Folli -, arrivano al mare attraverso gli scarichi fognari. Però, quando la loro concentrazione è alta, possono causare malattie anche per il semplice contatto con l’acqua». L’ospedale Humanitas di Milano, per esempio, elenca tra queste patologie le infezioni urinarie, le infezioni a carico delle ferite, molto raramente la meningite, più comunemente la diarrea. Difficile, però, stabilire le cause di un fenomeno che al momento non ha fatto registrare alcuna conseguenza sulla salute dei turisti.
«Normalmente emettiamo questi divieti dopo forti temporali – ragiona il funzionario dell’Arpae, in riferimento al fatto che la pioggia intensa mette in crisi i sistemi di depurazione e porta al versamento delle fogne in mare con meno filtraggio -, ma non piove da molto, quindi ragioniamo sulla temperatura dell’acqua, che in certi punti era sui 30 gradi, sulla mancanza di venti, che ha limitato le correnti, e sullo scarso apporto idrico di canali, fiumi e piogge».
La giornata, comunque, è proseguita senza stravolgimenti sulle attività turistiche. Ivan, del Bagno Arcobaleno di Rimini, dice che «la maggior parte dei clienti è rimasta sotto l’ombrellone, sapendo che si tratta di situazioni che di solito si risolvono in giornata». Mattia, bagnino qualche centinaia di metri più a Nord, invece, spiega che «nessuno può impedire fisicamente ai bagnanti l’ingresso in acqua». Infatti, al suo bagno di Marina Lido, nessuno ha rinunciato a un tuffo