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 2022  luglio 29 Venerdì calendario

Le 6.000 puntate di "Un posto al sole"

Non servono molte presentazioni: è il prodotto a lunga conservazione che ha avuto più successo nel panorama delle fiction italiane. E l’estensione narrativa da Rotoloni Regina lo dimostra: Un posto al sole (nonostante il caldo) oggi tocca il record delle seimila puntate. Il traguardo, raggiunto a colpi di un milione e mezzo (con picchi di 3 milioni) di spettatori ad appuntamento, la conferma la soap opera più longeva della televisione italiana.
Avventura promossa e approdata in Rai su impulso di Giovanni Minoli, Un posto al sole accompagna gli italiani tutti i giorni, da lunedì a venerdì, dal 21 ottobre 1996, giorno della sua prima messa in onda; maratona che (per ora) non vede ostacoli all’orizzonte. Gli ingredienti che farciscono l’insalatona mediterranea più sfiziosa di Rai3 sono pochi ma buoni. Niente turnover, almeno sullo schermo. Stesso posto (Napoli, o più precisamente il leggendario condominio di palazzo Palladini a Posillipo), stesso sole (l’inguaribile ottimismo onnipresente) e stessi attori. Crescono insieme al pubblico. Qualche capello bianco e ruga in più, ci mancherebbe, ma rimangono loro: Luisa Amatucci (Silvia), Alberto Rossi (Michele), Guido Del Bue (Germano), Marzio Honorato (Renato), Patrizio Rispo (Raffaele), insieme a decine di migliaia di ruoli minori e comparse. Ma per assicurare questo dessert quotidiano i ritmi di produzione sono a dir poco industriali. La telecamera rimane accesa tutti i giorni feriali, 50 settimane su 52, 300 giorni all’anno. Ogni puntata viene scritta in massimo due giorni: poi gli attori la girano in uno.
Per garantire il ricambio continuo di idee, lungo la storia del programma si sono alternati oltre cento registi. E anche qui, la scelta vincente è quella di proporre temi che seguono la cronaca e le mode del momento, senza mai andare troppo lontano dalla realtà urbana di Napoli. Sullo schermo arrivano pure gli aspetti più cupi del capoluogo campano e spesso nelle riprese vengono coinvolti ragazzi vicini alla criminalità. Ad esempio il figlio di una famiglia di camorristi oggi è uno dei registi del programma. Quindi fiction sì, ma neanche troppo. Amori e intrighi da reality sono ben amalgamati con l’andamento cronologico della realtà: quando è Natale a palazzo Palladini, lo è anche per chi guarda.