Anteprima, 3 maggio 2022
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Biografia di Mino Raiola
Mino Raiola (1967-2022). Procuratore sportivo. All’anagrafe era Carmine. «Secondo Forbes, nel 2020 la sua agenzia aveva guadagnato 75 milioni di euro. E che scuderia: oltre a Donnarumma e Ibrahimovic, pure Pogba, Balotelli, Nedved, Haaland, De Ligt. Nato a Nocera Inferiore, figlio di immigrati, era partito dalla pizzeria del padre in Olanda per arrivare a diventare il re del calciomercato. Se aveva da dire qualcosa, lo faceva: fosse anche Guardiola, Ferguson o la Fifa. Parlava sei lingue, ma diceva di pensare in dialetto campano: “È più veloce”» [Passerini, CdS] • «A vent’anni aveva già fatto i soldi, comprando e rivendendo un McDonald’s e poi esportando tulipani e importando forniture per ristoranti italiani. Dai tulipani ai calciatori fu un attimo: si infilò nell’ambiente da modesto difensore dell’Haarlem, di cui però a 19 anni era già ds. Bazzicando i club della zona, a cominciare dall’Ajax, entrò in confidenza con i giocatori, alcuni dei quali erano clienti della pizzeria tipo l’egiziano Mido, quello che gli presentò Ibrahimovic, il primo campione che ebbe tra le mani, quello che gli schiuse le porte del grande calcio e che resterà il suo figlio prediletto assieme a Nedved, scovato in Repubblica Ceca e consegnato a Zeman che gli aveva chiesto di trovare “uno che dribblasse come Maradona ma che si allenasse come un fanatico”. In un quarto di secolo Raiola ha costruito un impero che guidava da Montecarlo – ufficio in Boulevard d’Italie, quattro stanze sobrie e in un condominio come tanti – tirando i fili con la sua aria da “cameriere di pizzeria nel giorno libero”, come lo aveva definito il Financial Times. Maglietta attillata, pancia prominente, ascella pezzata, magari bermuda e infradito, barba mai rasata di fresco: ai negoziati si presentava così, all’inizio perché “col vestito sono a disagio” e poi perché quel look aveva cominciato a definire il personaggio. “Quando mi vedevano arrivare conciato in quel modo pensavano che fossi mezzo scemo: essere sottovalutati è un vantaggio enorme, in una trattativa” […] Cosa succederà adesso alla sua scuderia, che si reggeva sostanzialmente sui suoi rapporti umani con i calciatori? La trattativa Haaland ultimamente la stava gestendo l’unica sua socia, l’avvocatessa brasiliana Rafaela Pimenta, mentre sul mercato italiano si muove il cugino Enzo e la sede di Amsterdam è presidiata dallo spagnolo José Fortes Rodriguez» [Gamba, Rep]. È morto sabato scorso all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato in gravi condizioni da tempo (la notizia, falsa, della scomparsa era circolata già giovedì scorso). I funerali saranno celebrati in forma strettamente riservata: il giorno, l’ora e il luogo non saranno resi pubblici.