Anteprima, 3 maggio 2022
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Biografia di Biancamaria Frabotta
Biancamaria Frabotta (1946-2022). Poetessa. Scrittrice. Giornalista. Professoressa universitaria. «Di padre romano e di madre nativa di Civitavecchia, personalità versatile, affascinata dalla politica nel ’68, femminista della prima ora, di un femminismo che, ci teneva a sottolinearlo, non era “separatismo”. I suoi primi tre titoli uscirono per l’editore Savelli: Femminismo e lotta di classe in Italia nel 1973, Donne in poesia nel 1976, La politica del femminismo nel 1978. Solo dopo l’esordio politico, lasciò libero spazio alla vena poetica che aveva manifestato già nel decennio dell’impegno. Con la prima raccolta, Il rumore bianco, del 1982, non esita a esprimere in versi l’impeto delle esperienze di lotta, ma ben presto la sua poesia assume coloriture molteplici e dissonanti, dal parlato fino a toni morali ed epigrammatici, rifiutando quasi programmaticamente una unicità espressiva. Nel 1985 esce Appunti di volo e altre poesie, dove esercita con grande libertà questa varietà di generi e di registri. Con il “poemetto amebeo” Controcanto al chiuso (1991), la sua voce si fa meno eclettica orientandosi verso la sfera erotico-sentimentale ed essenzialmente privata, quasi in opposizione alle prime prove. Nel ventennio che va da La viandanza fino a Da mani mortali del 2015, la sua poetica si caratterizza, come ha scritto Stefano Giovanardi, per un’“ampia capacità di reazione rispetto al presente della storia”. Frabotta, che si è dedicata anche al romanzo (Velocità di fuga è del 1989) e al teatro (Trittico dell’obbedienza), ha insegnato per molti anni Letteratura moderna e contemporanea alla Sapienza. Tra i suoi numerosi saggi vale la pena ricordare Giorgio Caproni, il poeta del disincanto (1995). Nello Specchio Mondadori uscirà la sua ultima raccolta poetica, intitolata Nessuno vede nessuno» [Di Stefano, CdS]. È morta ieri a Roma.