Anteprima, 10 maggio 2022
Tags : Roberto Grappelli
Biografia di Roberto Grappelli
Roberto Grappelli (1943-2022). Ingegnere idraulico. Dipendente pubblico. Segretario Generale dell’Autorità del Bacino del Tevere. Romano, era nato in pieno centro, a via Monte della Farina, tra Largo Argentina e Piazza Navona. «È stato un uomo d’acqua, Grappelli. Fin da quando, all’università, nella facoltà di San Pietro in Vincoli - allora esisteva solo quella - si avvicinò all’ingegneria idraulica. Si laureò nel ‘70 (e nello stesso anno si sposò con Angie con la quale è rimasto tutta la vita) e dunque aveva attraversato il 68: anzi no, per lui è come se il 68 non ci fosse mai stato […] Gli amici ne danno una descrizione calzante: Roberto era una diga contro le piene e le mareggiate. Cioè? Da ingegnere sapeva come fermare l’impeto delle acque, come costruire le barriere, dove farle e perché. Capitava che di notte si recasse personalmente in un porto assaltato dalle onde, e iniziando a studiare la situazione arrivava in tempi rapidi a trovare i sistemi di protezione. Era un uomo d’acqua, che amando l’acqua - è stato tra l’altro super-socio del Circolo Tevere Remo, sua seconda casa - ne conosceva anche l’insidiosità e approntava le adatte infrastrutture di gestione e di difesa. Il padre, a sua volta ingegnere idraulico, era al Genio civile. “Credo che la mia passione per l’ingegneria idraulica […] sia iniziata a seguito di vari episodi di piena dell’Ombrone nel 1946-47 e ricordo quelle notti passate in piedi da papà per il servizio di piena attendendo la chiamata dei vari ufficiali idraulici, disposti lungo i vari tronchi del fiume, per intervenire dove potevano esserci eventuali rotte degli argini […]”. La vittoria del concorso al ministero dei Lavori Pubblici segna (ed è l’espressione adatta per un tipo come lui) lo spartiacque. I primi incarichi: progettazione dell’acquedotto di Ponza, Fognature di Pomezia, Nettuno e Anzio, quelle dell’isola Elba. Acque, energia, opere pubbliche: spesso si parlava della “soluzione Grappelli” […] ha lavorato in missioni istituzionali a Mogadiscio, Dakar, Berbera, Parigi, Bogotà, Colonia, Mosca, Berlino. […] Delle missioni a Parigi, per conto del ministero dell’Istruzione, raccontava tra l’altro: “Una dirigente scolastica dimostrò alcune velleità nei miei riguardi che mi fecero subito scappare da casa sua (aveva più di sessanta anni ed io meno di 40)”. Nel 92, la nomina a Direttore delle Opere marittime di Roma con un territorio che comprende tutto il Lazio, la Toscana fino a Livorno, l’arcipelago Pontino e Toscano […] A lui si devono, da Direttore delle Opere Marittime, a Civitavecchia l’antemurale Cristoforo Colombo, importantissimi interventi nel porto di Livorno così come nei porti di Fiumicino, Terracina, Gaeta, Anzio, Nettuno, isole pontine e toscane. Per aver messo una scogliera a Focene, un giornale titolò: “Grappelli ferma il mare”. Nel novembre 1997 va al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. E poi viene nominato Segretario Generale della Autorità di Bacino del Tevere. “Riuscimmo per esempio come Autorità ad aiutare anche la Presidenza della Repubblica per le problematiche connesse alla risalita del cuneo salino ed all’inquinamento della falda nella tenuta di Castel Porziano”. Interventi sulla flora, la fauna, la sicurezza, i barconi, gli argini, i marciapiedi: anni e anni in cui Grappelli e il Tevere sono stati un tutt’uno. Nel 2008 il sindaco Alemanno lo nomina presidente del Cda di Metro Spa di Roma. E ancora: nel 2012 è presidente dell’Atac. Ma sono state le acque l’ambiente naturale di Grappelli. Che è stato comunque un uomo solido e un gentiluomo tutto d’un pezzo» [Ajello, Mess]. Aveva 79 anni.