ItaliaOggi, 19 maggio 2022
Confronto tra le metropolitane di Roma e di Monaco
È una ricorrenza utile per un confronto tra Roma e Monaco, tra ieri e oggi, in Italia e Germania. Mezzo secolo fa fu inaugurata la prima tratta della S-Bahn nella capitale bavarese. E serve già una spiegazione, la S-Bahn viene spesso tradotta in metropolitana, ma lo è solo in parte. È una metropolitana che corre per lunghi tratti in superficie, e collega l’entroterra con la metropoli. Da noi sarebbe un treno regionale. L’U-Bahn, il metrò, dipende dalla città, la S-Bahn dalle ferrovie nazionali. Una differenza da tenere presente.Le Olimpiadi furono assegnate a Monaco nell’aprile del ’66. Cinquanta giorni dopo iniziarono i lavori del primo tratto della S-Bahn, tra l’Hauptbahnhof, la stazione centrale, e la Ostbahnhof, la stazione dell’Est. La linea fu completata puntualmente entro sei anni, pochi mesi prima dell’inizio dei Giochi. Tutti gli impianti furono terminati puntualmente. Come in Italia. Negli anni cinquanta a Roma andavo in bicicletta sul raccordo anulare, chiuso al traffico, previsto per le Olimpiadi. Oggi sarebbe un suicidio. Fui il primo a tuffarmi nella Piscina delle Rose, all’Eur, che avrebbe ospitato la pallanuoto. Ricordo la data, perché era il mio compleanno, il 20 giugno del ’59, e in mattinata alle sette di mattina avevo dato il mio primo esame all’Università, trenta in economia politica, forse la lode ma non ne sono certo. E due ore dopo festeggiavo da solo nella piscina olimpica.
Quel primo tratto a Monaco passava sotto un tunnel aperto dai nazisti nel ’39, in vista del metrò. Durante la guerra divenne un rifugio. Anche la prima linea del metrò romano, la B, passa per i tunnel aperti da Mussolini per l’esposizione universale del ’42 che, ovviamente, fu cancellata.
La prima linea della S-Bahn costò 906 milioni di deutsche mark, un marco uguale a circa mille lire, non molto anche se la spesa prevista era meno della metà. I primi tre giorni si viaggiò gratis, poi il biglietto fu di 70 pfennig, centesimi, e di 50 per i bambini. Ma valeva su tutta la rete urbana e statale, locale e regionale. All’inizio c’era una prima classe, come sulle ferrovie nazionali, che fu rapidamente abolita. Il vagone restava vuoto, i bavaresi sono parsimoniosi. I primi convogli erano dipinti di bianco e azzurro, i colori della bandiera bavarese, dal 1984 sono bianchi e arancio, come tutti i treni regionali in Germania.
Si calcolò che i passeggeri sarebbero stati 260 mila al giorno, arrivarono a 420 mila. Oggi sono 840 mila con punte di 950 mila. Ci furono problemi, fin dall’inizio, i treni in servizio furono 110, sui 140 previsti, alcuni convogli erano troppo larghi per passare dai tunnel. Cose che capitano. La Süddeutsche Zeitung ricorda che a volte i macchinisti sbagliavano strada, sarà stata colpa degli scambisti, ed episodi buffi. Una famiglia di contadini in gita in città salì a bordo con una capra.
Oggi a Berlino l’aeroporto è stato inaugurato con dieci anni di ritardo, inutile ricordarlo. I sedici tapis roulant un anno e mezzo dopo ancora non funzionano. Presumo che sia impossibile ripararli perché costruiti male. A Roma, è tornata in servizio dopo 32 anni la stazione di Vigna Clara, costruita per i mondiali del ’90, rimase in servizio per tre giorni. La nuova stazione Ostiense è stata trasformata in un centro di Eataly. E si discute da decenni sul nuovo stadio. A Monaco quello Olimpico del ’72, un capolavoro architettonico, viene usato di rado. Si gioca alla Allianz Arena, inaugurata nel 2005, dopo 15 anni aveva già ammortizzato il costo. A Roma si scava ancora per la terza linea del metrò. Oggi la S-Bahn è lunga 444 chilometri, ha 150 stazioni, e percorre 21 milioni di chilometri all’anno.
Dopo decenni sono tornato a viaggiare sul metrò tra l’Eur e Termini. I vagoni sono sempre quelli della mia adolescenza, e il metrò è più lento. Manca sempre una S-Bahn alla tedesca che risolverebbe il traffico della regione, si potrebbe viaggiare da Orte, Civitavecchia, da Anzio o da Latina, in metrò. Per andare ad Albano, 29 chilometri, ci vuole un’ora, e la linea in parte a un binario è sempre quella di fine Ottocento. I treni partono ogni ora, a Monaco ogni 10 minuti.