la Repubblica, 17 maggio 2022
Breve biografia di Elisabeth Borne
Sessantuno anni, ingegnere di formazione, Elisabeth Borne ha scarso carisma politico ma un profilo tecnico che garantisce a Emmanuel Macron una forte conoscenza della macchina dello Stato. «Fredda come il ghiaccio», dicono i sindacalisti che si sono scontrati con lei nelle varie riforme che ha portato avanti, dal cambio dello statuto speciale dei ferrovieri al taglio sugli ammortizzatori sociali. Borne ha saputo tenere testa alle opposizioni e può vantarsi da ministra del Lavoro di aver portato la disoccupazione ai minimi storici da tempo.
Suo padre, Joseph Borne, ebreo di origine russa, aveva fatto parte della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale prima di essere deportato nel 1942. Tornato dai campi di concentramento è morto quando la nuova premier aveva solo undici anni. «Non è sempre stato facile, ho perso mio padre quando ero molto giovane. Io e mia sorella siamo rimaste con mia madre». La piccola Elisabeth è diventata allora “pupilla della nazione”, status concesso dallo Stato che le ha permesso di ottenere una borsa di studio e arrivare fino all’ammissione al Politecnico. Divorziata, con un figlio, non si è mai confidata sulla sua attuale vita privata.
Negli anni Novanta è stata consigliera dei socialisti Lionel Jospin e Jack Lang quando erano ministri all’Istruzione. Tra il 2008 e il 2013 ha lavorato con Bertrand Delanoë e Anne Hidalgo come direttrice all’urbanistica del Comune di Parigi, lasciando in seguito la capitale per diventare la prima donna prefetta della regione Poitou- Charentes. È in questo periodo che Borne ha stretto legami con l’ex presidente della regione, Segolène Royal, che poi l’ha chiamata come capo di gabinetto al ministero della Transizione ecologica.
Donna minuta e di tempra, appassionata di trekking nel deserto, è nota per dormire poco e concedersi rari svaghi. «Tempo libero? È un concetto poco interessante», risponde lei. Nel 2017 è stata una delle prime transfughe dal partito socialista verso Macron, che l’ha poi nominata al governo in tre dicasteri. Quando era ai Trasporti, Borne si è anche occupata della Tav facendo numerosi appelli a proseguire il cantiere per l’alta velocità tra Torino e Lione. Prima del suo ultimo incarico al Lavoro, era stata nominata alla Transizione ecologica, che dovrà essere una priorità del nuovo governo. Gran parte della sua carriera è stata fatta come alto funzionario e poi ministro senza aver mai affrontato un’elezione. Per la prima volta sarà candidata alle legislative di giugno nel Calvados, la regione della sua famiglia materna.