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 2022  maggio 17 Martedì calendario

I numeri dell’usura


Premessa: è un argomento delicato, perché lo stigma sociale è dietro l’angolo. E i termini sono precisi. Sovraindebitamento, prima, e usura, poi, sono fenomeni che spaventano e di cui famiglie e imprese faticano a rivelare. Non solo, visto che molti degli avvocati contattati da La Stampa hanno minimizzato il problema. Tuttavia, il monitoraggio delle autorità, come nel caso di Banca d’Italia, è costante. E il quadrante Nord-Ovest, composto da Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, parte da una posizione peggiore rispetto al resto del Paese. I dati Crif possono essere un metro di paragone importante per capire le dinamiche in corso e lo sviluppo futuro, anche in conseguenza dell’invasione russa in Ucraina. Nel 2021 in Piemonte la media di indebitamento è stata di 33.293 euro. Il 21,8% fa riferimento ai mutui, il 32,2% ai prestiti personali e il 46,1% ai prestiti finalizzati, come nel caso delle imprese. In Liguria l’indebitamento è maggiore: 35.153 euro, di cui 23,6% in mutui, 30,6% in prestiti personali e 45,8% in prestiti finalizzati. La situazione in Valle d’Aosta è in linea, con l’importo medio di indebitamento è di 30.497 euro: 19,6% riferiti ai mutui, 30,5% ai prestiti personali e il 49,9% ai prestiti finalizzati. Il tutto a fronte di un indebitamento medio su base nazionale di 32.264 euro, per un 42,7% di popolazione con crediti attivi. La segmentazione della macroregione nordoccidentale vede la Valle d’Aosta con il 46,1%, il Piemonte al 45,9% e la Liguria al 45,3. Ben oltre il 50% tre province in particolare: Torino, Novara e La Spezia. Viceversa, virtuosismo per Cuneo, a ridosso del 36 per cento.
Ciò che deve preoccupare è il protrarsi delle situazioni di indebitamento. Come fatto notare spesso dagli economisti della Banca d’Italia, il monitoraggio delle percentuali di soggetti economici con un indebitamento che si protrae per più di tre mesi è costante. Perché in una fase storica, e congiunturale, così delicata il rischio è che le persone con debiti possano uscire dai canali tradizionali del credito e rivolgersi alla criminalità organizzata.
Non sono poche nemmeno le iniziative per contrastare l’usura e mitigare il sovraindebitamento. Come spiegato da Luciana Malatesta, consigliere delegato di La Scialuppa Crt, nel 2020, da marzo fino a fine anno, si sono rivolti a La Scialuppa 356 famiglie sovraindebitate fra Piemonte e Valle d’Aosta. Nel 2021 fino al 30/9/21 si sono rivolte 368 famiglie. «I soggetti – dice Malatesta – che si sono rivolti a La Scialuppa Crt nel corso del 2020, solitamente i più deboli, sono diminuiti durante la pandemia e non certo perché siano diminuiti in valore assoluto, anzi, ma perché lo smarrimento, la confusione, l’incertezza, accompagnati dai provvedimenti del governo per il rinvio dei licenziamenti, sfratti, cartelle esattoriali, moratorie sui finanziamenti e lo stanziamento per ristori cassa integrazione, ancorché insufficienti, hanno di fatto “anestetizzato” la popolazione che ha “sospeso” la preoccupazione del pagamento dei debiti di qualunque origine e l’ha sostituita con quella del rischio sanitario. Da marzo 2021 si è assistito a un leggero aumento delle richieste di aiuto, rallentato nuovamente nel periodo estivo». Gli extracosti in bolletta e il conflitto in Ucraina, tuttavia, sono determinanti per creare le condizioni per un proliferare dell’usura.
Non è un caso che si siano mosse anche le controparti amministrative, come dimostrato dai protocolli anti-usura siglati dalle tre regioni nordoccidentali tra il 2020 e il 2021; coinvolgono le parti sociali, le Prefetture, gli istituti bancari. In quest’ottica, cruciali sono due figure. Da un lato, il “facilitatore” presso le associazioni di categoria e i Confidi, con il compito di diffondere gli strumenti di prevenzione e solidarietà messi a disposizione dalla normativa. Dall’altro il “referente”, individuato da ogni banca aderente con il compito di seguire le pratiche di fido. Figure che saranno determinanti nei prossimi anni: a peggiorare la situazione potrebbe arrivare la stretta della politica monetaria delle banche centrali, sempre più vicina. —