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 2022  maggio 16 Lunedì calendario

Il recital su Pantani che non piace alla famiglia

Un «reading» su Marco Pantani tratto, anche, da articoli e crudi atti giudiziari, quelli relativi alle due indagini sulla morte del ciclista per overdose, il 14 febbraio 2004 al residence «Le Rose» di Rimini. Una portò alla condanna di due pusher. La seconda fu archiviata.
Ma a mamma Tonina l’idea che quel recital – titolo eloquente, «Storia di un linciaggio» – possa andare in scena, il prossimo 23 maggio a Padova, proprio non va giù. Invitata con suo marito Paolo, snobberà la «prima». Questo perché «abbiamo preso atto – ha scritto in un comunicato firmato con gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi che assistono la coppia – di come si maltratti ancora nostro figlio. Senza riguardo e rispetto di un ragazzo da tempo morto e del lutto delle persone a lui vicine».
Ma qual è stato il casus belli che ha allontanato, dopo un’iniziale collaborazione avviata nel 2020, Tonina dal regista Emanuele Montagna, autore del testo con il giornalista Andrea Maioli? «Lei si aspettava una santificazione: che ci sarà, ma laica – dice perplesso Montagna —. Credo non abbia accettato il fatto che si dica che suo figlio fosse cocainomane: una parola che però noi metteremo in bocca a persone che erano contro di lui, alcuni magistrati – scandisce – e alcuni giornalisti. Il risentimento nasce da qui».
Scuote la testa l’avvocato Alberto Alessi: «Con Tonina avevamo suggerito, e non certo imposto, alcuni cambiamenti al testo che riporta virgolettati tratti da atti giudiziari. Ragioni di opportunità lo sconsigliavano: dopo aver ricevuto documenti secretati dalla Commissione Antimafia, la Procura di Rimini ha avviato, nel novembre 2021, una nuova inchiesta sulla morte di Marco».
Si procede per «omicidio in concorso a carico di ignoti» ricorda il legale convinto che l’inserimento di certe frasi nel reading equivalga, per l’indagine, «a una ditata nell’occhio. Ma non è censura, per carità: gli autori vadano pure avanti».
Sei le voci narranti sul palcoscenico: il Pirata (impersonato da Montagna), la bici, l’avvocato, la magistratura, l’informazione, la Federciclismo. Il recital fa parte di un’iniziativa – «L’avvocatura incontra la città» – avviata dall’Ordine di Padova il cui presidente, Leonardo Arau, spera che Tonina «sia alla “prima”. E ai convegni successivi in cui stigmatizzeremo l’uso malato del ricorso al processo mediatico, proprio il linciaggio che subì Marco».