Corriere della Sera, 16 maggio 2022
Lo strano caso della banca sponsorizzata da Bruce Willis
«Trust è proprio come me. Solo che è una banca». Nel 2011, mentre Bruce Willis pronunciava questo slogan pubblicitario, i vertici del National Bank Trust orchestravano una frode da centinaia di milioni di sterline. Una storia oscura che, dieci anni dopo, si intreccia con le sanzioni del governo britannico a Mosca. Il board avrebbe organizzato una frode sui crediti insolvibili e sottratto milioni di dollari da salari e bonus dei dipendenti con l’aiuto di un fixer inglese, Benedict Worsley che dirigeva le operazioni offshore e fabbricava documenti falsi a Cipro per deviare fondi. Nel 2014, la banca collassò e Mosca la salvò con 100 miliardi di rubli (1,5 miliardi di euro): la proprietà finì alla Banca centrale russa. Il board negò qualsiasi responsabilità, Worsley non fu chiamato a testimonia-re. Nel 2018 Mosca chiese l’estradizione per uno dei tre proprietari, che Londra non concesse salvo poi stabilire, nel 2020, che la banca debba essere risarcita per 735 milioni di sterline (865 milioni di euro) dai tre uomini coinvolti. L’istituto sta cercando quindi di ottenere il rimborso, ma il passaggio di proprietà complica le cose: i soldi recuperati potrebbero infatti finire direttamente nelle casse dello Stato russo, finanziando la guerra di Putin. Per questo i parlamentari britannici sono sotto pressione per imporre sanzioni all’istituto. Il Foreign Office non si esprime ma Mazars, la società di consulenza che sta cercando di recuperare i fondi per i creditori, ha confermato che – senza il permesso del tribunale – non avverrà nessuna transazione con entità sanzionate.