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 2022  maggio 16 Lunedì calendario

Biografia di Erriiyon Knighton, nuovo figlio del vento

Il destino glielo avevano già scritto quando, fine gennaio 2004, andarono a registrare il bambino appena nato in casa Knighton (il lieto evento avvenne il 29, un giovedì) all’ufficio predisposto nella città di Tampa, Florida, Stati Uniti d’America. «Che nome, prego?». «Erriiyon». Un nome che ha la stessa suoneria di Hurry on che vuol dire sbrigati. Dunque il piccolo avrebbe dovuto, crescendo, sbrigarsela e sbrigarsi: il che Erriiyon Knighton, ora che ha 18 anni, e già prima quando ne aveva 17, fa sulla pista di atletica. A 16 ancora no: da adolescente la sua preferenza sportiva era per il football americano, ruolo ricevitore. L’allenatore Joseph Sipp lo vide correre e gli disse «vai tra quelli dell’atletica». Un fatto che era successo anche a Usain Bolt quando, ragazzino, pensava al cricket nella Giamaica dove si spaccia forse marijuana, di certo sprint. Erriiyon lì per lì pensò che il consiglio fosse per velocizzare la sua azione di ricevitore: prendi il pallone e via per il touchdown. Non immaginava mai che cammin facendo (pista correndo) sarebbe balzato, come ha fatto da poco, al quarto posto tra gli uomini più veloci di sempre sui 200 metri, quarto (per ora) dietro Usain Bolt, 19.19, che lo fece il giorno prima di compiere 23 anni, cinque più di Knighton ora, Yohan Blake, 19.26 e Michael Johnson, che, 19.32, con le sue scarpe monouso, batté dopo 17 anni il mondiale di Mennea. E’ anche balzato, il ragazzo di Tampa, dalle pagine del giornale scolastico della Hillsborough High School che frequenta a Tampa e dove conta di diplomarsi a fine giugno (poi vuol studiare da medico: «Così mia mamma che è infermiera mi potrà aiutare», ha detto) a quelle del Wall Street Journal. Quest’ultimo gli ha dedicato un servizio annunciandolo come «il liceale che sta sorpassando Bolt». Le cifre dei cronometri indicherebbero che la profezia è tutt’altro che infondata: a 17 anni Bolt correva i 200 in 19.93, a 18 in 19.94, a 20 in 19.75. Knighton a 17 lo ha fatto in 19.54 e a 18 già in 19.49: dice lui che «mai avrei pensato di farlo così presto né nella stagione né in carriera: pensavo di fare 19.4 intorno ai 20 anni o giù di lì». I vent’anni scatteranno nel 2024, la stagione di Parigi olimpica. Ma già quest’anno Tra poco, il 28 maggio, a Eugene, nell’Oregon, si correranno 100 metri spaziali sulla pista di Hatward Field, a casa della Nike che è la concorrente dell’Adidas che veste e calza Erriiyon da quando aveva 17 anni. Ha un contratto a sei zeri: ne versa parecchi in banca, ma ne spende anche in bollette del telefono (è addicted più alle conversazioni che ai post anche se ha tutti i regolamentari social, account Erriiyonk) e un po’ sono per mamma. E per la Dodge Charger, la prima macchina che si comprerà. Dicono che a questi 100 metri parteciperanno tutti i jet del mondo (Jacobs pure?), poi farà i Trials e, al crono piacendo, i Mondiali, sempre a Eugene.
COME IL SALTO DI BEAMON
Il Wall Street Journal garantisce per lui e sposa in pieno la versione di Ato Boldon, velocista caraibico (Trinidad & Tobago) tra i migliori di un tempo: «Il 19.49 di Knighton fatto a diciotto anni, da junior, ha solo una corrispondenza nella storia dell’atletica: il salto di 8,90 di Bob Beamon a Messico 68». Fu un salto che fece epoca: il volo di una cavalletta (ma anche il canto del cigno di Bob), lo hanno battuto solo una volta e solo 25 anni dopo. Erriiyon è a tre decimi dal mondiale assoluto di Bolt: sono una vita nello sprint, ma il ragazzo ha il passo lungo e la frequenza ultrarapida, e, dicono, le gambe gli cresceranno ancora. Quando supererà Usain non sarà una sorpresa per nessuno, tanto meno per sua madre, che è sua compagna di gioco al bowling: «La velocità di Erriiyon? Per me non è una novità: anche quando era piccolo e gli dicevo di mettere a posto i giocattoli, lo faceva correndo», ha detto la signora. Tra i primati che Knighton può già esibire, c’è quello di essere stato il più giovane statunitense nell’atletica a Tokyo 2020, dopo il Jim Ryun dell’altra Tokyo, quella del 1964, ed il più giovane finalista in una gara individuale dello sprint nei 125 anni delle Olimpiadi moderne. E da 10 anni, dalla finale olimpica di Londra 2012 che Bolt vinse in 19.32, nessuno era andato veloce quanto Knighton a Baton Rouge pochi giorni fa.