Il Messaggero, 16 maggio 2022
Il figlio di Manfredi contro Gassman
Nino Manfredi e Vittorio Gassman hanno recitato insieme in C’eravamo tanto amati, ma ora a dividerli, loro malgrado, c’è un teatro di provincia. Siamo a Castro dei Volsci, paese in provincia di Frosinone conosciuto per il suo incantevole borgo storico, ma anche perché ha dato i natali all’attore che ha interpretato l’indimenticabile Geppetto di Comencini e decine di altri memorabili personaggi della commedia all’italiana. E se è vero che nessuno è profeta in patria, ne sa qualcosa allora la famiglia Manfredi. Il teatro del piccolo centro ciociaro non è dedicato al suo cittadino più illustre, ma a un altro grande attore, collega di scena e amico di una vita di Manfredi, il genovese Gassman. La decisione fu presa diciannove anni fa, quando Manfredi era ancora in vita, ma ora in tanti ritengono che ci possa essere un ripensamento. I due, in tempi diversi, sono stati allievi dell’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico. Manfredi, ai funerali del Mattatore, ricordò che fu proprio l’attore genovese a sostenerlo agli esordi. E Gassman oggi non avrebbe nulla in contrario a lasciare la scena all’amico nel suo paese natale.
IL DISPIACERE
La questione, sollevata anche dall’opposizione in Consiglio comunale lo scorso anno, in occasione del centenario della nascita di Manfredi, torna periodicamente d’attualità. A riaccendere il dispiacere della famiglia dell’attore, evidentemente mai del tutto sopito, è stata l’inaugurazione di un’arena teatro a Serrone, piccolo centro montano a nord della Ciociaria, che è stata dedicata proprio a Manfredi. A scoprire la targa il figlio regista Luca che ha approfittato per togliersi un sassolino dalla scarpa: «Sono molto contento di inaugurare questo teatro all’aperto a nome di mio padre. Nino sarebbe molto contento di ricevere questo omaggio. Basti pensare che mio padre è nato a Castro dei Volsci, un paese che ha un teatro comunale che si chiama Vittorio Gassman che era genovese. Questo la dice lunga ha chiosato - su una mancanza di affetto dei suoi concittadini nei suoi confronti».
IL SINDACO
Di querelle Gassman-Manfredi non vuol sentire parlare il sindaco di Castro dei Volsci, Leonardo Ambrosi: «Il teatro è stato inaugurato con il nome di Gassman a dicembre 2002, quando Nino Manfredi era ancora in vita. Gassman non è un nome a caso; è stato maestro e amico di Manfredi, fu il primo ad affidargli una parte agli esordi della carriera teatrale. Quando il nostro illustre concittadino è venuto a mancare sarebbe stato spiacevole intervenire per intitolarlo di nuovo».
L’ATTACCAMENTO
Non se la sono sentita, insomma, di cancellare con un colpo di spugna il nome del teatro. «Ma questo non significa - prosegue il sindaco - che non teniamo a Nino Manfredi e a quello che rappresenta per Castro dei Volsci». Per dimostrare tanto attaccamento, lo scorso anno, in occasione del centenario, si sarebbe potuto magari aggiungere il nome di Manfredi senza spodestare Gassman. È passato un anno e il sindaco assicura: «Lo stiamo valutando, è una delle ipotesi a cui pensiamo».
Intanto, per omaggiare Nino Manfredi, l’amministrazione comunale ha in serbo l’installazione di una statua in bronzo nella piazza principale del paese, poco distante dalla casa dove nacque. Il progetto dell’opera, da finanziare con un bando della Regione Lazio, è dell’artista Davide Dormino, nome suggerito da Luca Manfredi. Il monumento riprodurrà la celeberrima figura dell’emigrante con la valigia in mano che esce dal tunnel del Sempione nella scena finale del film Pane e Cioccolata. Non è esattamente la stessa cosa di un teatro, tempio dell’arte in cui hanno primeggiato sia Gassman che Manfredi, ma, come direbbe Nino, «fusse ca fusse la vorta bbona».