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 2022  maggio 16 Lunedì calendario

I conti dell’Eurovision

TORINO – Un sentimento popolare che nasce da meccaniche divine. Serve Battiato a definire il televoto europeo che ha ribaltato i verdetti delle giurie all’Eurovision: l’Ucraina da quarta a prima con 439 voti (631 totali), quasi il doppio del secondo nel voto della gente, la Moldova a 239 (253 in totale, da ventesima a settima). Per quest’ultima nazione ha pesato la prestazione divertente (ci sono stati anche trenini in sala stampa, tipo mezzanotte di San Silvestro), per la Kalush orchestra – inutile dirlo – la solidarietà del continente per l’invasione russa. Insomma, ha vinto l’emotività (oltre che una canzone di livello). Tipico del televoto. E infatti pure i terzi di questa classifica, la Serbia, hanno sfoderato una performance quasi alla Marina Abramovic (235 voti).
Il tutto naturalmente al netto degli hacker: quelli legati ai collettivi KillNet e Legion hanno tentato incursioni nella piattaforma telematica, ma sono stati respinti dal Centro anticrimine informatico protezioneinfrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale. Sicuramente colpisce la discrasia tra i voti delle giurie nazionali, composte da giornalisti, e il voto della gente, ma questa non è una novità, è la vecchia storia delle differenze di gusti tra chi scrive di musica e chi la consuma. Basta pensare ai tanti verdetti ribaltati a Sanremo, o all’Eurovision stesso: nel 2015 il Volo aveva stravinto al televoto, salvo poi perdere con gli esperti. Certo sarebbe divertente sapere come la Germania possa aver preso 0 (zero!) voti, meno di un 493esimo dell’Ucraina. La Spagna ha avuto pressoché lo stesso numero (231 giuria, 228 televoto) e si è tenuta il terzo posto. E Mahmood e Blanco probabilmente si aspettavano più voti nel continente (il primo ha appena iniziato un tour all’estero), invece 158 dagli esperti e 110 dal televoto, che comunque ha portato un minimo miglioramento finale, da settimi a sesti.
Conto finale: i 439 televoti (record assoluto) sono stati quasi il 19% dei totali. Il che evoca una metafora calcistica. Solitamente quando al Mondiale una Nazionale viene eliminata i suoi tifosi riversano le proprie simpatie sul Brasile, patria del calcio, che gioca divertendo spesso. Insomma è un po’ la seconda nazionale di tantissimi. Qui è stato lo stesso: nessuno poteva votare il rappresentante del proprio Paese,quindi le preferenze si sono riversate in massa sulla Kalush Orchestra. Che ha vinto un Europeo che somiglia a un Mondiale.