il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2022
La commissione Esteri del Senato alla Craxi. L’ultima idea di Forza Italia
Forza Italia cerca alleati nelle file dei renziani e pure del Pd per tentare il colpo gobbo. E sfilare ai pentastellati la guida della commissione Esteri del Senato dopo le dimissioni di massa che hanno messo fuori gioco Vito Petrocelli, accusato di intelligenza col nemico putiniano: i berluscones accarezzano infatti l’idea di piazzare sulla poltrona della presidenza nientepopodimeno che Stefania Craxi, erede prediletta dell’esule, diciamo così, di Hammamet. Per questo brigano e vellicano i dem, dove serpeggia ormai apertamente l’ostilità verso l’alleato a 5Stelle: terreno fertile ce n’è, a sentire chi plaude al tweet del sindaco di Bergamo Giorgio Gori (“Il Pd non lo vota… vero???”) contro l’ipotesi che a Petrocelli potesse subentrare Gianluca Ferrara, che era tra i papabili e ieri ha fatto un passo indietro dopo essere finito nel tritacarne per le sue critiche alla politica di Usa e Nato.
A maggior ragione, Forza Italia conta che la figlia dell’eroe di Sigonella possa ottenere il sostegno anche dei renziani e non solo per via della ostilità totale nei confronti dei pentastellati che è ormai conclamata: il partito di Silvio è tornato a far pesare l’ingiustizia sin qui subita sulla vicenda di Claudio Lotito e il suo mancato subentro a Palazzo Madama al posto di Vincenzo Carbone di Italia Viva nonostante la decisione della Giunta dell’azzurro Maurizio Gasparri di annullarne l’elezione. E a quanto pare minaccia di tornare alla carica in modo che il voto sulla sua decadenza venga calendarizzato in aula. A meno che non vi sia una contropartita per continuare a soprassedere: l’assegnazione di una presidenza di peso qual è quella della Commissione Esteri da affidare alla Craxi, che ne è stata vicepresidente fino all’altro giorno.
Ora, che si tratti di minacce o di proposte che non si possono rifiutare, Forza Italia ci spera. E la speranza è ancora più forte ora che i renziani hanno chiesto che si tenga il prima possibile una riunione di maggioranza in Senato per discutere chi indicare come presidente della Commissione Esteri. “È ruolo delicatissimo nella fase attuale che deve garantire il rispetto degli impegni internazionali presenti e futuri del Paese. È singolare che il M5S si sia riunito per designare il successore di Petrocelli, quasi gli spettasse la nuova presidenza per diritto divino”, hanno fatto sapere levando alti lai sulla necessità di condividere la scelta in un’agape fraterna. Tradotto: i renziani hanno dichiarato guerra.