il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2022
Erling Haaland, un affare da 440 milioni
Il mondo del calcio è un mondo di matti e lo sappiamo tutti. Ma prima di strapparci le vesti di fronte agli spaventosi contorni dell’ultimo colpo di mercato, il passaggio del bomber Erling Haaland dal Borussia Dortmund al Manchester City per un giro di denaro di 440 (avete letto bene: quattrocentoquaranta) milioni, è il caso di spiegare chi sia e cosa rappresenti oggi, sulla scena del calcio mondiale, il non ancora 22enne norvegese nato a Leeds il 21 luglio dell’anno Duemila; perché provenendo da un calcio considerato minore come il calcio scandinavo, Haaland non stuzzica la fantasia del calciofilo-tipo come accadrebbe se fosse nato in Brasile; per questo è stato a lungo snobbato.
In breve: Haaland, che ancora deve compiere 22 anni, è un attaccante che in 19 partite giocate a oggi in Champions League (6 nel Salisburgo, 13 nel Dortmund) ha segnato 23 gol: più di uno a partita. Facendo un confronto con CR7 e Messi, i due fuoriclasse che nella storia della Champions hanno realizzato più gol (141 CR7, 125 Messi), si vedrà che alla stessa età di Haaland, 22 anni, Ronaldo aveva collezionato 33 partite in Champions (32 nel Manchester United più una nello Sporting Lisbona) realizzando 4 gol mentre Leo Messi ne aveva giocate 33 nel Barcellona mettendo a segno 17 gol. Ricapitolando: a 22 anni CR7 in Europa segnava 1 gol ogni 8 partite, Messi 1 gol ogni 2 partite mentre Haaland ha una media di più di 1 gol a partita a dispetto del fatto di aver giocato in club non certo di prima fascia come United e Barcellona, i club di CR7 e Messi, ma di seconda (il Dortmund) o addirittura terza fascia (il Salisburgo). Super valutazioni a parte, la realtà è che siamo di fronte a un giocatore che pur senza avere la classe di Maradona o di Messi è destinato a diventare il più forte, spietato e prolifico attaccante di tutti i tempi: se non incorrerà in infortuni gravi, andare all’assalto del record di CR7 in Champions e frantumarlo sarà per lui un gioco da ragazzi, specie dall’estate prossima in cui diventerà la punta di diamante di un top club come l’ambizioso City dello sceicco Mansour.
Matthias Sammer, l’ex giocatore di Inter e Borussia Dortmund, Pallone d’Oro 1996 e oggi dirigente del Dortmund, il 16 marzo scorso ai microfoni di Amazon Prime l’aveva detto: “Il Manchester City è interessato ad Haaland, non è un segreto. Ma oggi ho visto le cifre e ho avuto un mancamento, sono quasi svenuto. Mia moglie mi ha aiutato a rialzarmi”. C’era da capirlo, quel che doveva succedere è successo.
Haaland è passato dal Borussia Dortmund al Manchester City in un’operazione da 440 milioni così distribuiti: al Dortmund vanno i 60 milioni della clausola rescissoria che Mino Raiola, il procuratore recentemente scomparso, fece inserire a contratto il 29 dicembre 2019 quando Haaland passò dal Salisburgo al club tedesco (si era parlato allora di una clausola da 70 milioni: in realtà era più bassa). Il norvegese firma un quinquennale da 30 milioni netti l’anno (60 lordi) che in 5 anni significano 300 milioni lordi di stipendio. Allo studio Raiola, oggi nelle mani dell’alter ego di Mino, avvocato Rafaela Pimenta, brasiliana, spetta una commissione da 40 milioni dal City e una da 10 milioni dal Dortmund. E al papà del giocatore, Alf-Inge, va una commissione da 30 milioni (bonifico dello sceicco Mansour) e non chiedetemi perché: dalla mamma di Rabiot al papà di Haaland, alla mangiatoia del calcio c’è posto per tutti. Se avete provato a fare i conti, 60 + 300 + 40 + 10 + 30 fa 440 milioni mal contati. Quel che impressiona, di fronte a una cifra del genere, è pensare che il valore di un solo giocatore, per quanto straordinario sia Haaland (con cui Pep Guardiola, famoso per non amare i centravanti di ruolo alla Ibrahimovic e oggi pentito, tornerà presto a vincere la Champions: si accettano scommesse), superi il valore dell’intera rosa di quasi tutti i top club italiani.
Secondo la bibbia Transfermarkt – dati aggiornati a oggi – il prezzo d’acquisto dell’intera rosa del Milan è di 242 milioni e il valore attuale, con lo scudetto a un passo, è di 480 milioni. La Roma è costata 283 milioni e oggi ne vale 369, il Napoli è costato 291 milioni e oggi ne vale 493, l’Inter è costata 185 milioni e oggi ne vale 528. Persino la stellare Juventus è costata, tutta intera, 540 milioni, solo cento più dei soldi messi in circolo per il solo Haaland. Che per la cronaca, nell’inverno del 2019 Raiola offrì invano alla Juventus. “La clausola per liberarlo dal Salisburgo era di 20 milioni – raccontò l’agente a Repubblica a maggio 2020 –, ma alla Juventus mi dissero che per lui c’era posto solo nell’Under 23”. Che gioca in C. Come si dice in questi casi: nessuno è perfetto.