la Repubblica, 12 maggio 2022
Intervista alla liceale lesbica di Prato
«La maggioranza non dovrebbe negare i diritti di chi è minoranza, quei diritti andrebbero riconosciuti e basta» commenta Viola Righini, studentessa del liceo Cicognini di Prato che per prima si è impegnata, vincendola, nella battaglia per rivoluzionare lo storico ballo delle debuttanti che da due secoli si tiene nella sua scuola e aprire il valzer viennese alle coppie dello stesso sesso. Gabriele D’Annunzio prese parte al ballo nel 1881 da convittore. Da allora, il regolamento è rimasto quasi invariato e ogni modifica ha comportato un iter burocratico preciso. La richiesta di alcuni studenti di includere tutte le coppie alla festa di fine anno non aveva ottenuto una risposta precisa, finché Arcigay la settimana scorsa ha sollevato il caso. La dirigente scolastica Giovanna Nunziata ha compiuto diverse giravolte prima di mettere la parola fine alla questione: ha dapprima deciso di avviare un percorso di formazione con studenti, genitori e associazioni sui temi dell’inclusione e di rimandare la modifica del regolamento all’anno prossimo. Poi, dopo l’intervento del ministero, ha convocato gli organi collegiali, che hanno votato a favore del cambio delle regole del ballo. Infine ha indetto un sondaggio tra gli studenti che hanno bocciato (per un solo voto) l’apertura alle coppie dello stesso sesso. La questione sembrava sospesa fino a ieri, quando invece la decisione di ammettere al ballo tutte le coppie è diventata definitiva.
Viola Righini ha compiuto 18 anni a dicembre. Dopo che preside, Cda e collegio dei docenti hanno modificato il regolamento, potrà fare coppia al ballo con Adele, una sua compagna di scuola.
Quale motivo l’ha spinta?
«Il mio intento non era quello di colpevolizzare la scuola o etichettarla come omofoba, né volevo sessualizzare il ballo, come qualcuno ha lasciato intendere, ma far sapere a tutti che ritengo ingiusto escludere le coppie dello stesso sesso, indipendentemente dal fatto che tra queste ci sia una relazione romantica o meno».
Cosa pensa di questa vittoria?
«Sono felice dell’esito positivo che la richiesta ha avuto in Consiglio di amministrazione e in collegio dei docenti. E sono sinceramente contenta per tutti quei ragazzi che un domani saranno in quinta e che potranno partecipare alla festa senza problemi».
Si aspettava che la maggioranza degli studenti votasse contro l’apertura del ballo alle coppie dello stesso sesso?
«Il risultato del sondaggio fatto tra noi studenti mi ha lasciato a bocca aperta. Mi sono chiesta dove sia finita la solidarietà tra compagni di scuola. Mi è sembrato impossibile».
Perché crede che abbiano votato contro?
«Molti preferiscono mantenere il ballo nella sua forma classica. Èvero, il canone ideale del valzer prevede la coppia uomo-donna, ma stiamo parlando di un ballo scolastico, non di una gara internazionale».
Il quesito del sondaggio, “Scegli tra ballo spettacolo secondo il format dei balli di sala e ballo aperto a tutte le coppie liberamente formate”, era chiaro?
«Non molto, purtroppo. Una parte degli studenti non ha votato perchéera assente e alcuni compagni di scuola hanno votato contro perché credevano che sarebbe cambiata la tipologia di ballo. Non era del tutto chiaro, lo dico perché conosco varie persone che non avevano capito cosa dovevano fare».
Da domani prenderà parte alle lezioni di valzer che si tengono a scuola ogni venerdì da gennaio.
Ne è felice?
«Non vedo l’ora».