il Fatto Quotidiano, 10 maggio 2022
Bugie, dubbi e censure. L’ulimo libro di Mario Giordano
Pubblichiamo alcuni estratti del libro di Mario Giordano “Tromboni – Tutte le bugie di chi ha sempre la verità in tasca”. Edito da Rizzoli.
All’inizio del marzo 2022 nasce la task force europea contro le bufale sulla guerra in Ucraina. Chi è chiamato a farne parte? Ovviamente lui, Gianni Riotta, uno che di bufale se ne intende: da direttore del Tg1, infatti, era stato accusato più volte di avere mandato in onda immagini farlocche, fra cui quelle del papa che guarda il Tg1 (22 aprile 2007). Poi, da direttore del Sole 24 Ore, si era distinto per aver scambiato in un editoriale (6 marzo 2011) la Somalia con la Libia (…). Riotta, che è stato definito dal premio Pulitzer Glenn Greenwald come “l’opposto del giornalismo”, ha nel suo curriculum tutto quello che serve per svolgere con precisione l’incarico. In particolare spicca la partecipazione alla trasmissione Agorà di Rai 3 dell’11 maggio 2018, in cui, fra le altre cose, dimostrò di non conoscere l’articolo 1 della Costituzione italiana. Infatti, sentendo un politico dire che nell’articolo 1 della Costituzione sta scritto che “la sovranità appartiene al popolo”, s’inalberò. E cominciò a sdottoreggiare. “La sovranità appartiene al popolo? Non c’è scritto. Se uno studente lo dice all’esame viene bocciato” disse. (…)
Anche Federico Fubini, vicedirettore del Corriere, è stato chiamato, nel gennaio 2018, a far parte di una commissione europea antibufale. E anche lui ha pensato di festeggiare tale prestigiosa nomina a suo modo, cioè pubblicando una maxibufala. Il 1° novembre di quell’anno, infatti, sul quotidiano di via Solferino Fubini ha annunciato (la notizia fu pubblicata in prima pagina con grande evidenza) che sarebbe stata aperta una procedura di infrazione dell’Ue contro l’Italia, cosa che poi non accadde. Il corrispondente da Bruxelles del medesimo Corriere, Ivo Caizzi, ha denunciato, in una lettera aperta ai colleghi, che quella notizia, nel momento in cui fu data, era “inesistente e tecnicamente impossibile”. E si è chiesto per quali ragioni fosse stata strillata in quel modo (…). Lo ripetiamo a vantaggio dei Fubini e dei furbini: tutti sbagliano, ci mancherebbe. (…) Però, ecco la differenza: se uno sbaglia come sbagliamo noi viene messo alla berlina. Se uno sbaglia come sbaglia Fubini invece viene messo alla commissione che deve evitare gli errori altrui. Misteri gaudiosi. Del resto il vicedirettore del Corriere è lo stesso che il 2 maggio 2019 ha confessato a TV2000 di avere volutamente nascosto la notizia che in Grecia erano morti settecento neonati in più per colpa della crisi economica. (…) “Perché non hai dato quella notizia?” gli ha chiesto l’intervistatore. E Fubini: “Perché sarebbe stata strumentalizzata dagli antieuropeisti”. Cioè: per non danneggiare l’Europa. Si capisce, no? Che cosa sono settecento neonati di fronte al prestigio dell’Ue? È così che si diventa garanti dell’informazione. Nascondendo le informazioni. Imparate, gente, imparate.
Con questi garanti siamo in una botte di ferro. Andiamo verso quello che desiderava Mario Monti, un’informazione “somministrata dall’alto”. Un’informazione “selettiva”. In cui non si danno le notizie per non spaventare la gente, come ha teorizzato anche Beppe Severgnini a Otto e mezzo (La7), bacchettando il professor Andrea Crisanti. Quest’ultimo aveva osato sollevare dubbi sui vaccini ai bambini ed è stato invitato a tacere: “Ci sono i congressi per dire certe cose, se voi le ripetete in prima serata, la gente si spaventa” (26 novembre 2021). Chiaro, no? Dubbi sui vaccini non se ne possono avere. Nemmeno quando se ne hanno. Bisogna dimenticarli. Cancellarli. (…) E il pluralismo? E la libertà d’informazione? Non valgono più. Enrico Mentana nel 2006 faceva parlare nel suo Matrix addirittura quelli che sostenevano che l’11 settembre fosse un complotto sionista o della Cia. Adesso invece sentenzia: “Non ospito no-vax nel mio Tg”. Ed è lo stesso proclama di Monica Maggioni, non appena insediatasi alla direzione del telegiornale del primo canale Rai. “Non ospito no-vax nel mio Tg1” (…).
Ma poi gli esperti sono davvero esperti? Sabino Cassese è un altro supercompetente ad honorem, con un curriculum da migliore dei migliori. Già giudice della Corte costituzionale, già ministro della Funzione pubblica nel governo Ciampi, professore, giurista e accademico, oltre che editorialista e commentatore, è sempre pronto a dare consigli. (…) Per esempio, quando nel 2018 crolla il Ponte Morandi a Genova, si sente subito chiamato a intervenire contro ogni ipotesi di rescissione della concessione autostradale ai Benetton. “Compito della politica è costruire il futuro o distruggere il passato?” si chiede pensoso. (…) Un ragionamento da vero esperto, si capisce. La cui esperienza emerge ancor meglio quando, nel novembre 2021, con il libro La sacra famiglia Gianni Dragoni ricorda che il giurista e accademico Sabino Cassese, quello che si batte strenuamente perché i Benetton non vengano penalizzati dopo la tragedia di Genova, è lo stesso che è stato per quasi sei anni nel consiglio d’amministrazione della società dei Benetton ricevendo 300.997 euro per la carica e 389.750 euro per le consulenze. “Può venire il dubbio” scrive Dragoni “che il sommo interprete non sia imparziale riguardo ad Autostrade”. E perché dovrebbe venire il dubbio?