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 2022  maggio 10 Martedì calendario

Intervista a Luciano Canfora

Quando lo definiscono putiniano, Luciano Canfora, filologo e storico, ride: “Come può un comunista come me avere qualcosa in comune con un ipercapitalista come Putin? Sono accuse inverosimili, ma di fronte a una guerra tra potenze si ha il diritto di criticare entrambe”.
Putin ieri ha detto che la Russia sta combattendo i nazisti ucraini.
Non è una novità. Nel Donbass, dal 2014, ci sono truppe e battaglioni come Azov che hanno un’ispirazione nazista.
Qualche nazista ci sarà, ma Putin parla di “denazificazione” e giustifica così l’invasione. Non è assurdo?
Il generale Fabio Mini, in un articolo apparso sul Fatto del 23 aprile, parla di “catena di comando a croci uncinate” e io mi fido di lui.
Putin ha detto che quella della Russia è una “guerra preventiva” provocata dalla Nato.
C’è del vero anche in questo, il Papa ha detto che la Nato da anni “abbaiava ai confini” della Russia. Lucio Caracciolo parla di guerra per procura tra Usa e Russia. Ho citato due pareri autorevoli a cui aderisco. Molti dicono che la Russia sia cattiva e l’Occidente buono, ma non è così. Una narrazione schematica.
Oggi Draghi andrà da Biden. Ritiene che l’Italia sia troppo piegata agli interessi degli Usa?
Leggo il Fatto e trovo una costante denuncia della dedizione totale di Draghi agli Usa. Una politica diversa però si può fare: nel 1958 il generale De Gaulle decise di portare fuori la Francia dalla struttura militare della Nato, mentre in Germania ricordiamo la Ostpolitik di Willy Brandt che non piaceva a Washington. Vedremo cosa faranno Macron e Scholz ma entrambi si stanno differenziando dagli Usa.
E l’Italia?
Abbiamo avuto un momento di questo tipo quando Di Maio è andato a Mosca prima della guerra e, tornando, ha constatato la volontà di pace del governo russo. Poi ha iniziato a dire: “Sanzioni, sanzioni”. Francia e Germania stanno cercando una strada per la pace, l’Italia no.
Letta è stato il primo fautore di questa politica?
Sì, ha usato i toni più duri contro la Russia. Invece ha ragione Carlo De Benedetti secondo cui è nostro interesse arrivare alla pace: ci sono voci razionali anche nel centrosinistra. Letta non gradisce ogni volta che Conte dissente sulla sua linea: di sinistra non ha quasi nulla.
Ora i toni sono più moderati?
Secondo Faust lo spirito spira ovunque. E magari illumina anche Letta.
Il governo vuole chiudere CartaBianca.
È uno scandalo. Ma non mi stupisco.
Perché?
Il pensiero unico ha radici remote, da quando i vincitori della Guerra fredda proclamavano di aver avuto ragione. E chi dissentiva andava emarginato. La tentazione di imporre il pensiero unico è forte anche oggi. Anche se ci sono spiragli di dissenso nell’informazione. Durante il fascismo l’Osservatore Romano faceva talvolta il controcanto al regime.
È uscito un libro firmato da lei e al giornalista Borgonovo sulla guerra. Un’intesa rossobruna?
Nel libro di mio c’è solo l’intervista che ho rilasciato a Borgonovo. È vietato rispondere a un intervistatore che, su altri temi, la pensa diversamente da me? È un’accusa strumentale, da parte di intolleranti.
Nell’introduzione si parla di guerra dalle due propagande. Si possono mettere sullo stesso piano?
La propaganda è fondamentale in tutti i conflitti. Oggi ci sono due propagande: quella russa e quella occidentale, ma quella di Mosca è molto inefficace perché dà un’immagine pessima della Russia. Quella occidentale invece funziona benissimo.