Corriere della Sera, 10 maggio 2022
Guerra, 4 italiani su 10 sono neutrali
Italiani convinti che la guerra durerà a lungo, stabilmente preoccupati per i prezzi in aumento e i risparmi a rischio, meno per l’arrivo di profughi, sempre di più per un possibile coinvolgimento diretto dell’Italia nel conflitto. Questo, in un quadro in cui la popolazione non è schierata in modo schiacciante a favore dell’Ucraina. Se il 53% infatti parteggia per il Paese invaso, il 41% non si allinea né con Kiev né con Mosca.
In base all’ultimo sondaggio Ipsos, la guerra aperta dalla Russia in Ucraina tiene soprattutto alta l’apprensione per le conseguenze economiche. Risulta che il 46% degli italiani teme che la propria famiglia potrà essere colpita su costo dell’energia, prezzi degli alimentari, valore dei risparmi (in calo dell’1% rispetto all’ultimo sondaggio del 28 aprile). Seguono le altre preoccupazioni: 36% che l’Italia sia trascinata nella guerra (più 5%), l’8% per la quantità di profughi in arrivo (meno 3%). Considerato lo scenario bellico e politico incerto, ben il 59% degli intervistati ritiene che il conflitto proseguirà ancora per diversi mesi, mentre appena il 3% confida in una conclusione in tempi contenuti. Prudenza inoltre nel giudicare l’efficacia delle sanzioni ai danni della Russia. A fronte di un 18% che si dichiara «molto d’accordo» e un 32% «abbastanza d’accordo», pesa un altro 17% poco a favore e un 18% del tutto contrario alle sanzioni. Il 47% valuta l’attacco del Cremlino come un’azione basata su «pretesti infondati», da confrontare con un 26% che, pur non giustificando la guerra, riconosce alla Russia il diritto di sentirsi minacciata dalla Nato.
Se poi agli intervistati si chiede «da che parte stanno», Kiev vince ma non stravince: 4 italiani su 10 non prendono posizione. Dato in crescita del 3% rispetto a un mese fa, una quota sottratta ai pro Ucraina, scesi dal 56 al 53%.