Estratto dell'articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”, 9 maggio 2022
PUTIN HA LE ARMI SPUNTATE - OGGI SULLA PIAZZA ROSSA SONO COMPARSE ARMI POTENTISSIME, CANNONI DI ULTIMA GENERAZIONE E TANK ALL’AVANGUARDIA: MA È TUTTA FUFFA! SONO SOLTANTO DEI PROTOTIPI DA ESIBIRE, QUANDO IN REALTÀ L’ESERCITO RUSSO È EQUIPAGGIATO CON MEZZI RISALENTI ALL’ERA SOVIETICA NON PARAGONABILI A QUELLI DELLA NATO (E INFATTI IN UCRAINA I SOLDATI RUSSI PRENDONO SOLO SCHIAFFONI) - L’INDUSTRIA TECNOLOGICA DI MOSCA È ARRETRATA, E COMPLETAMENTE INCAPACE DI ADEGUARSI ALL’ERA DELL’ELETTRONICA. AL PUNTO CHE NELL’ESERCITO SI PARLA DELL’INUTILITÀ DI MOBILITARE NUOVE RECLUTE… -
[...] Oggi davanti a Vladimir Putin sfileranno soldati sconfitti e una grande domanda: possibile che l'esercito russo si sia rivelato una "tigre di carta"?
Molti dei mezzi che si incolonneranno per celebrare la sconfitta del Terzo Reich non si sono mai visti sul fronte ucraino.
Sono come le lussuose corazze che i nobili del '500 sfoggiavano nei cortei reali: temibili nell'aspetto ma inutili sul campo di battaglia.
Prendiamo i tank Armata T 14, presentati dal 2015 come "i più potenti del mondo". La loro apparizione ha scosso gli osservatori occidentali: un cannone da 125mm in grado di sparare 10 colpi al minuto; automatizzazione per ridurre l'equipaggio a tre persone; un radar per gestire contromisure a prova di missile.
In 7 anni però Mosca non è riuscita ad avviare la produzione: non funzionano. E cresce il sospetto che la fiducia accordata ai costruttori, la fabbrica Uralvagonzavod, nasca solo dalla gratitudine per il sostegno che gli operai diedero a Putin, offrendosi di «sgomberare le strade dai manifestanti» che contestavano il Cremlino.
Stessa cosa per il suo derivato T 15, un blindato dalle forme futuristiche per portare in combattimento una squadra di otto fanti. La sua torretta telecomandata ha un volume di fuoco insuperabile; il sistema di difesa e le corazze in materiali speciali sulla carta non temono i missili Javelin.
Quello di cui i russi avrebbero bisogno nel Donbass ma che resta da 7 anni alla fase di prototipo: serve solo per la parata.
Un altro habitué è il cannone semovente 2S35 Koalitsiya- SV: gli è stata attribuita una gittata di 80km, tale da annichilire gli obici forniti dall'Occidente agli ucraini. Ma l'ingresso in servizio viene rinviato di anno in anno.
Questi progetti incompiuti dimostrano i limiti nell'industria hi-tech russa, incapace di convertire la tradizione meccanica sovietica nell'era dell'elettronica. Un deficit così profondo da essere arrivato persino nei talk show delle tv statali.
L'ex colonnello Mikhail Khodaryonok, un esperto sempre allineato con l'entourage putiniano, sabato ha criticato la situazione, sostenendo l'inutilità di mobilitare nuove reclute: «Non dovremmo mandare uomini con equipaggiamenti del passato in una guerra del ventunesimo secolo per affrontare le dotazioni della Nato.
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