La Stampa, 8 maggio 2022
Jovanotti a Napoli presenta il suo libro di poesie
«Ciao ragazzi!», li saluta Jovanotti con i pugni sollevati. Eugenio si volta di scatto e inizia a cantare: «L’ombelico del mondo!». Jovanotti ha il cappello e il sorriso largo che non lo abbandonano mai e gli occhi che gli brillano. Dopo pochi secondi non riesce a trattenersi. Abbraccia Eugenio, Carmine, Francesca. Abbraccia tutti.
Perché è impossibile non farsi coinvolgere dall’entusiasmo di 16 ragazzi con disabilità cognitive che recitano a memoria le tue canzoni e ti si aggrappano alla camicia. Alcuni hanno una disabilità dello spettro autistico, altri la sindrome di Down, altri una sindrome dell’X fragile. Ognuno conosce almeno una canzone di Jovanotti e ha voluto fargliela sentire. Dopo aver intonato «L’ombelico del mondo» Eugenio inizia a cantare «A te che sei l’unica al mondo...». «Uguale!», lo incoraggia Jovanotti. Fabiano «Viva la libertà» e Francesca «Baciami ancora».
Tra una canzone e l’altra i ragazzi lo guardano con stupore. «Sei altissimo», esclama Carmine, incredulo. E un altro: «Sì, sei tanto alto. Come hai fatto a cantare con Lucio Dalla che è un nano?». «Lasciate stare Lucio Dalla che è un grande», risponde Jovanotti. Un’altra gli va vicino e nota gli occhi verdi. Un altro ancora osserva con ammirazione il fisico asciutto del cantante. «Come fai a tenerti in forma?» gli chiede. «Faccio gli esercizi a casa», risponde lui mentre batte il cinque di altri ragazzi.
Il progetto- comunità
Era quello che Jovanotti cercava. È stato lui a scegliere la Fondazione Foqus, un progetto che ha trasformato i 10 mila metri quadrati dell’ex Istituto Montecalvario in una comunità che ha l’obiettivo di trasformare i Quartieri Spagnoli. E ci sta anche riuscendo. In una delle aree con uno dei più alti tassi di abbandono scolastico d’Italia, 450 bambine e bambini, ragazze e ragazzi frequentano una scuola paritaria che segue il modello di pedagogia cooperativa freinetiana. «L’alta qualità della formazione sta attirando non solo alunni dei Quartieri, vengono anche figli di magistrati e di commercianti», spiega la presidente della Fondazione, Rachele Furfaro. «Cerchiamo di trasformare e non di accettare la realtà», aggiunge Renato Quaglia, il direttore della Fondazione.
È il motivo per cui Jovanotti ha scelto di presentare qui Poesie da spiaggia, il libro che uscirà il 12 maggio, una selezione di 117 poesie di ogni epoca curate insieme con Nicola Crocetti. Oppure, come dice lui stesso, «da dj quale sono, ho voluto fare la mia playlist di poesie». Per presentarla a Napoli ha scartato librerie e sedi rinomate e si è fatto incuriosire da un nome che non aveva mai sentito prima. «Mi hanno mandato un link e già mi era sembrato stupendo. Ora che l’ho visto mi sembra ancora più bello, una meravigliosa scoperta da approfondire», spiega il cantante.
L’incontro con il sindaco
E così stavolta è ai Quartieri Spagnoli la festa. «E la prima volta che li visito – ammette – anche se sono venuto molte volte a Napoli». Ad accoglierlo ha trovato schiere di ragazzi, molte mamme e il più grande omaggio che questi vicoli possono tributare a un artista: mescolare le sue canzoni a quelle di Pino Daniele. «Quanto mi manca Pino, anzi quanto ci manca Pino. Onorato di essere stato suo amico», dice lui ascoltando l’omaggio. Ma è dentro l’istituto che si svolge la grande festa. Si va avanti fino a sera, quando arriva il sindaco Gaetano Manfredi e il cortile è pieno di persone arrivate da tutta la città. In prima fila, seduti per terra, i bambini che frequentano il corso di teatro alla Fondazione Foqus. Alla fine della presentazione, due bambini, Vincenzo e Raffaele, si fanno avanti e chiedono di salire sul palco per recitare due poesie. E il dj della poesia li abbraccia. «Mi auguro che accada come a me e a un certo punto della vita ognuno si imbatta in una poesia», conclude.