Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  maggio 08 Domenica calendario

Massimo Ranieri in ospedale

Napoli «Non vedo l’ora di tornare in scena. Mi spiace per il pubblico che era venuto a vedermi, ma a loro e a tutti gli altri che sono pronti a seguirmi a teatro dico che sarò di nuovo presto sul palcoscenico». Massimo Ranieri sorride con il suo sguardo da ragazzo mentre viene dimesso dall’ospedale Cardarelli e, pensando al suo ritorno in teatro, cerca di ignorare il dolore alla spalla e alle costole dribblando con decisione i fan e i curiosi che cercano di avvicinarlo.
L’artista venerdì sera è caduto mentre era in scena al teatro Diana di Napoli con lo spettacolo Sogno e son desto, riportato in scena dopo una pausa imposta dal lockdown. Stava cantando Vent’anni quando ha messo un piede in fallo sulla scaletta che porta verso la platea e ha battuto la testa e la schiena. Una brutta botta e molta paura ma, dopo una notte in ospedale, il finale è dopotutto rassicurante: ieri pomeriggio l’artista è stato dimesso. Ed è tornato a casa, la sua casa di famiglia a Napoli, per affrontare un periodo di convalescenza. Dovrà fermarsi almeno per un paio di settimane e restare a riposo.
Tutto incomincia intorno alle 21.30 di venerdì. Ranieri è in scena, smoking blu, osannato dal pubblico e quando fa per avvicinarsi alla platea cade. I ragazzi dell’orchestra smettono di suonare, il pubblico trattiene il respiro, i medici in sala gli prestano soccorso mentre lui resta vigile e lucido. Claudia Mirra – che del teatro è la proprietaria insieme con la famiglia e che considera Massimo un amico prima che un artista – accorre e organizza gli aiuti. Ranieri viene portato in ambulanza al Cardarelli, in ore particolarmente concitate per il più grande ospedale del Mezzogiorno che affronta un overbooking di pazienti ininterrotto. Gira rapidamente la notizia della sua presenza – qualcuno applaude, c’è chi lo cerca per chiedergli un autografo, c’è chi inizia a girare nel pronto soccorso per individuarlo e stringergli la mano e offrirgli solidarietà – e si impone la necessità di garantirgli privacy e discrezione: viene spostato nell’area Rianimazione. «Invece che al pronto soccorso sembrava di stare allo stadio, qualcuno ha anche intonato Rose Rosse mentre altri applaudivano» racconta uno dei medici che ha deciso di sottrarre l’artista alle attenzioni collettive. Intanto si dispongono alcuni esami, che danno risultati confortanti. «Il paziente è sveglio e cosciente, stabile emodinamicamente, respiro spontaneo valido» sottolinea il bollettino medico. Gli esami, si precisa, «hanno messo in evidenza la presenza di una frattura alla VII costa di destra, dolore discretamente controllato con antinfiammatori». 
Poi c’è una lesione alla spalla: è indispensabile bloccare l’arto per procedere alle dimissioni, ma di sabato pomeriggio è meno facile di quel che sembra trovare un tutore. L’artista scalpita, vuole andar via e intorno alle 17 finalmente viene dimesso. Si allontana dall’ospedale insieme con il suo manager Marco De Antoniis che è sollevato: «È stato un grandissimo spavento, ma nella sfortuna la situazione si è risolta bene. Massimo ha passato un’ottima nottata e ora deve riprendersi».
Claudia Mirra, e gli altri titolari dei teatri d’Italia che hanno in cartellone lo show di Ranieri, sono pronti a riaccoglierlo quando lui sarà pronto. «Lo aspettiamo appena possibile – dice —. E il suo pubblico non vede l’ora di applaudirlo di nuovo. Un pubblico affezionato che ricorda che non è la prima volta che lui ha un incidente in scena. È un artista generoso e sempre molto fisico».
Ranieri è una sorta di Tom Cruise italiano, affronta i suoi show spendendosi in atletismi, balli estremi, prove fisiche. E a volte ci sono stati piccoli incidenti: è accaduto negli anni Ottanta, quando era in compagnia con Monica Guerritore nella commedia La dodicesima notte, e quando era in tour col musical Barnum per il quale si era preparato per mesi al circo di Liana Orfei. E, più tardi, anche nello spettacolo di Giuseppe Patroni Griffi Il grande campione dedicato a Marcel Cerdan, il pugile amato da Edith Piaf.