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 2022  maggio 07 Sabato calendario

L’economia di mercato di guerra

L’opinione pubblicaritiene di trovarsi in una situazione eccezionale, in cui il normale funzionamento delle cose è sospeso per partecipare a uno sforzo collettivo. Giusto. Per questo spiegheremo con un esempio la differenza tra la normale economia di mercato e l’economia di mercato in tempo di guerra. Partiamo da una notizia del Messaggero: all’asta per gli stoccaggi del gas di martedì – la prima con un sistema che garantisce un bonus a chi partecipa – non si è presentato nessuno. Non una bella notizia in vista del prossimo inverno, ci ha spiegato il ministro Cingolani, e tanto più brutta visto che l’aumento degli stoccaggi fino all’attuale 39% della capacità (l’obiettivo è il 90% a ottobre) è dovuto in gran parte al fatto che Snam in poco tempo “ha iniettato tutto il gas che in genere snocciola in 180 giorni”, come ordinatole dal governo per decreto. Ma perché non s’è presentato nessuno nonostante l’Italia oggi importi gas a ritmi sostenuti (da Mosca e non solo)? Il motivo è il prezzo. Oggi il gas può essere acquistato a costi magari alti, ma rivenduto a prezzi altissimi, ragion per cui le aziende energetiche fanno bei soldoni: Eni in due trimestri ha dichiarato utili netti per 5,39 miliardi di euro (negli stessi trimestri 2019 erano 329 milioni). Nessuno garantisce a queste aziende che il gas comprato e stoccato oggi potrà poi essere rivenduto in inverno ai prezzi attuali: per questo l’asta va deserta. Tra pace, condizionatori e gallina domani, l’azienda – anche quella partecipata dallo Stato – sceglie le uova d’oro oggi. Ritardare gli stoccaggi per massimizzare gli utili, però, è un giochino pericoloso che potrebbe comportare, nel peggiore degli scenari, razionamenti energetici e una recessione pesante: il “mercato” mira probabilmente a fiscalizzare più di oggi il rischio di prezzo, cioè a scaricarlo sullo Stato, che com’è noto siamo noi, che poi siamo pure quelli che pagano la bolletta e non devono chiedere aumenti salariali ché Bankitalia e Confindustria piangono. Ed ecco spiegata in breve la differenza tra l’economia di mercato e l’economia di mercato in tempo di guerra. Come non la vedete? In tempo di guerra non solo non ti danno l’aumento, ma ti trattano di merda anche solo per averlo chiesto.