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 2022  maggio 07 Sabato calendario

ERA ARRIVATO IN KENYA “CON L’OBIETTIVO DI VINCERE”, SI RITROVA IN OSPEDALE - MARCELL JACOBS A NAIROBI E’ FINITO AL PRONTO SOCCORSO, IN OSSERVAZIONE, PER UN PROBLEMA GASTROINTESTINALE (HA MANGIATO MALE? HA BEVUTO PEGGIO?) - IL CAMPIONE OLIMPICO DEI 100 METRI È STATO COSTRETTO A DARE FORFAIT ALLA SFIDA-RIVINCITA DELLA FINALE DI TOKYO CON... -

Era pronto a sistemarsi sui blocchi dei 100 metri di cui è re dei Giochi ma un problema gastrointestinale dell’ultimo minuto ha messo ko Marcell Jacobs che, in forma straripante (nel mirino ci sarebbe stato il record europeo che gli appartiene: quel 9”80 con cui ha lasciato di stucco il mondo all’Olimpiade di Tokyo ), aveva deciso a Nairobi di anticipare la stagione all’aperto rispetto ai 200 a Savona il 18 maggio. Niente da fare. Il campione olimpico è stato costretto a dare forfait e, per precauzione, ad andare al pronto soccorso in osservazione.

Lo spiega il coach, Paolo Camossi da Nairobi: «Marcell non potrà presentarsi ai blocchi di partenza oggi perché è ancora sotto osservazione al Pronto soccorso del Ruaraka Uhai Neema Hospital, gestito dalla Ong italiana World Friends. Ci teniamo a ringraziare lo staff e i medici, Gianfranco Morino e Washington Njogu, che sono stati molto attenti, cordiali e professionali con Marcell e con tutti noi. Ringraziamo anche il personale dell’Ambasciata d’Italia, in particolare il security officer, che ci hanno dato assistenza in tutta questa vicenda».

Oggi in Kenya doveva essere la rivincita della finale giapponese con l’americano Fred Kerley, la prima di tre sfide dirette (seguiranno Eugene il 28 maggio, antipasto mondiale, e il Golden Gala a Roma il 9 giugno). Sono passati 279 giorni dall’indimenticabile primo agosto 2021, e il programma voleva che due campioni olimpici made in Italy tornassero in pista all’aperto: senza Jacobs, resta Filippo Tortu eroe della 4x100 in Giappone (che proprio a Nairobi ha chiuso la stagione scorsa con un 20”11 nei 200).

La gara Si chiama Kip Keino Classic e si svolge ai 1800 metri sul livello del mare della capitale keniana, quota che sdogana aspettative da sogno. «È la mia prima volta in Kenya — aveva detto il re di Olimpia prima di doversi fermare —, la pista è molto performante: farò bene». Oltre a Kerley e Tortu (9”99 come personal best: il crono con cui nel 2018 diventò il primo italiano sotto i 10”), restano in gara altri due velocisti americani, entrambi sotto i 9”90: l’argento olimpico nei 200 Bednarek, uomo da 9”89, e Young, più l’eterno nonno Mike Rodgers. Kerley provoca («Sono venuto a Nairobi con un unico obiettivo: vincere»), Jacobs scalpita imbronciato in ospedale.