ItaliaOggi, 6 maggio 2022
Pannelli solari sulle favelas
A Rio de Janeiro, sui tetti di Babilonia, una delle favelas della metropoli brasiliana, ora si notano anche i pannelli solari. «C’è chi deve scegliere tra pagare le bollette o comprare cibo», ha detto all’Agenza France Presse Stefano Motta, presidente della prima cooperativa di energia solare in una favela del Brasile, un siciliano che in terra carioca si è dato da fare per alleggerire le bollette. Questa cooperativa ha installato 60 pannelli sul tetto dei locali di un’associazione di quartiere per fornire energia a 34 famiglie. Un primo, piccolo passo, verso una condizione migliore per gli abitanti di questi quartieri poveri, un’esperienza che suggerisce come sia possibile impostare politiche green e sostenibili anche in queste zone.
La produzione di energia è collegata alla rete elettrica locale e il distributore tiene conto di questo contributo di energia solare per ridurre l’importo delle bollette, con una tariffa variabile in base alla produzione. I risultati? L’Afp ha raccontato il caso di Marcia Campos, assistente sociale di 51 anni, beneficiaria di questo progetto avviato nel luglio 2021 da diverse associazioni, in partnership con l’Ong Revolusolar. Se prima doveva sborsare 500 reais al mese, più o meno 95 euro, una cifra che è quasi la metà del salario minimo in Brasile, ora la bolletta è molto più leggera. «Oggi», ha detto, «pago circa 260 reais e, a volte, sono scesa a 180 reais durante i periodi più soleggiati».
In totale la favela dispone 104 pannelli solari e i riscontri positivi stimolano a proseguire su questa strada. «Gli abitanti si lamentano sempre di più del prezzo della bolletta della luce, e noi stiamo dimostrando loro che l’energia solare è importante per l’ambiente, ma anche per risparmiare», ha aggiunto Motta. A livello nazionale nel 2021 il prezzo dell’elettricità è aumentato mediamente del 7% rispetto all’anno precedente, ma è nel 2022 che l’accelerazione dei costi energetici si è fatta sentire: nei primi mesi si stima un 21%. C’è anche lo zampino del clima in questo fenomeno: in Brasile il 57% dell’elettricità arriva da impianti idroelettrici e la siccità che ha colpito il Paese ha incrinato questa produzione. Secondo l’Associazione brasiliana per l’energia solare (Absolar), la quota del fotovoltaico nella produzione nazionale di elettricità è solo dell’1,8%, quasi un controsenso in una nazione tropicale baciata dal sole. Si tratta però di «un’alternativa sostenibile per abbassare il prezzo delle bollette delle popolazioni povere», ha assicurato Carlos Aparecido, specialista in ingegneria elettrica presso l’Università Federale di Rio de Janeiro. E pare che la consapevolezza si diffonda, visto che la capacità solare installata è cresciuta di quasi il 30% nel 2021. La rivoluzione solare nelle favelas può essere un aiuto per combattere la povertà e ridurre gli allacciamenti abusivi alla rete, che incidono per 300 milioni di euro all’anno a livello nazionale.