La Stampa, 6 maggio 2022
Un mese di lockdown in una cabina telefonica
Un mese di lockdown in una cabina telefonica. È la disavventura di una donna 50enne di Shanghai, lavoratice migrante (i «mingong» arrivati dalle campagne negli ultimi decenni del XX secolo), rimasta senza impiego a causa delle chiusure anti Covid decise recentemente in Cina e «costretta» a insediarsi con il suo cane in una cabina telefonica. Le foto, scattate dai «vicini» di alcuni grattacieli, sono diventate virali sui social cinesi. Alla maggior parte dei 26 milioni di abitanti della metropoli è stato imposto un lockdown durissimo: la misura nelle scorse settimane ha provocato carenza di cibo e proteste, oltre a mettere molte persone nelle condizioni della donna, la quale dopo un mese è stata «sfrattata» dalle autorità. —