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 2022  aprile 07 Giovedì calendario

Biografia di Terry Wallis

Terry Wallis (1964-2022). Una delle poche persone al mondo a essersi risvegliate dopo uno stato di quasi totale incoscienza, durato 19 anni. «Nel 1984, quando non aveva ancora compiuto vent’anni ebbe un incidente mentre stava viaggiando con un paio di amici su un pick-up nell’altopiano di Ozark nella parte settentrionale dell’Arkansas. Il veicolo sbandò e finì fuori controllo, cadde da un piccolo ponte e si ribaltò prima di fermarsi nel letto di un torrente asciutto. Uno dei passeggeri morì, un altro si riprese senza particolari problemi, mentre Wallis finì in coma per qualche giorno e in seguito rimase in uno stato vegetativo, dando solo qualche lieve segnale di coscienza. Per 19 anni, fu solo in grado di seguire alcuni oggetti con gli occhi e di chiudere le palpebre a comando, pur non dando altri segni di capire che cosa gli stesse accadendo intorno. Le cose cambiarono con grande stupore dei medici l’11 giugno del 2003, quando Wallis vide arrivare la propria madre nella stanza in cui era posizionato il suo letto e con grande naturalezza le disse improvvisamente: “Mamma”. Gli fu poi spiegato che nella stanza c’era anche Amber, sua figlia, nata appena sei settimane prima dell’incidente del 1984. Wallis la osservò un istante e poi le disse di volerle bene e che era bellissima. Nicholas Schiff, docente di neurologia che aveva seguito per molti anni il caso di Wallis, ha detto al New York Times: “Dopo il risveglio, in appena tre giorni, passando da ‘mamma’ a ‘Pepsi’, riguadagnò la propria capacità verbale”. Nei primi giorni Wallis appariva a tratti disorientato: “Pensava di essere ancora nel 1984, ma per il resto sapeva chi fossero i proprio familiari e interloquiva con loro”. Dopo il risveglio, Wallis fu sottoposto a numerose analisi, a cominciare da Tac e risonanze magnetiche al cervello, esami non invasivi per studiarne la conformazione e l’attività. I test rivelarono la formazione di alcune nuove connessioni cerebrali, una sorta di riorganizzazione interna che si pensa fu ciò che determinò la capacità di Wallis di tornare a parlare e recuperare uno stato di coscienza. Furono anche rilevate attivazioni delle aree del cervello legate ai movimenti, che consentirono a Wallis di tornare a muovere braccia e gambe, seppure limitatamente e con una grande debolezza che non gli consentiva di spostarsi in autonomia o di sollevare oggetti. Nei mesi dopo il risveglio, Wallis fu trasferito nella casa dei genitori, che si presero cura di lui insieme agli altri membri della famiglia. Nell’estate del 2021 era stato ricoverato in una clinica in seguito al peggioramento delle condizioni di salute e alle difficoltà nel seguirlo a casa, specialmente dopo la morte della madre, avvenuta nel 2018, che si era data molto da fare per tenere insieme la famiglia intorno a Wallis» [Il Post]. È morto a Searcy, in Arkansas (Stati Uniti), il 29 marzo scorso, a causa di una persistente polmonite e di alcuni problemi cardiaci.