Anteprima, 19 aprile 2022
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Biografia di Jean-Paul Fitoussi
Jean-Paul Fitoussi (1942-2022). Economista francese. «Nato in Tunisia, Fitoussi era professore a Sciences Po a Parigi e alla Luiss di Roma ed è stato a lungo membro del Consiglio di analisi economica, l’organismo incaricato di assistere il governo francese nelle sue decisioni di politica economica» [Montefiori, CdS]. «È stato importante per due ragioni. La prima è il contributo alla costruzione di un europeismo critico. La seconda è il costante interesse per le vicende dell’Italia, a cui ha partecipato con un impegno nei consigli di amministrazione e nelle attività di ricerca e di rappresentanza pari soltanto all’amorevole disincanto che ha riservato alle nostre molteplici mutazioni economiche e sociali, politiche e culturali. La costruzione di un europeismo critico è stata – anche – l’effetto del lavoro compiuto da direttore dell’Ofce, l’Observatoire français des conjonctures économiques di Sciences Po. La sua matrice era keynesiana e post-keynesiana. La sua idea di politica economica aveva un raggio d’azione ampio e a cerchi concentrici che, dal sostegno della domanda per mirare alla piena occupazione, si allargava fino a un più generale disegno di contrasto all’esclusione e di rimedio alle povertà. Un suo tarlo era costituito dalle ragioni della bassa crescita in Europa. Senza mettere in discussione con atteggiamenti distruttivi l’architettura istituzionale ed economica comunitaria, Fitoussi ha evidenziato le sue manchevolezze e la sua perfettibilità, concentrandosi su una critica ragionata e puntuale alle politiche favorevoli – troppo favorevoli – all’austerità. Dal punto di vista del metodo della ricerca, ha riflettuto – insieme ad esempio ad Amartya Sen e a Joseph Stiglitz – sulla necessità di rimodulare le statistiche economiche arricchendo gli indicatori classici della contabilità nazionale con “pesi” e “misure” del benessere e delle diseguaglianze: le 292 pagine del Report by the Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress – con Fitoussi coordinatore operativo e Stiglitz presidente – rimangono utili per chiunque desideri ragionare su forma e sostanza di ogni cambiamento della “scienza triste”. L’interesse per l’Italia era umano, professionale e intellettuale. Oltre al rapporto nella ricerca e ai legami nella didattica con la Luiss, il confronto con l’Italia dell’economia reale è stato persistente e costante. Lo è stato con le sue imprese e le sue banche: dal 2004 al 2017 è stato consigliere di amministrazione di Telecom Italia, dal 2010 al 2016 è stato membro del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, dal 2013 al 2014 ha fatto parte del board di Pirelli, dal 2009 al 2010 e poi di nuovo dal 2016 è stato amministratore indipendente di Banca Sella Holding» [Bricco, Sole].