Anteprima, 27 aprile 2022
Tags : Assunta Almirante
Biografia di Assunta Almirante
Assunta Almirante (1921-2022). Vedova di Giorgio Almirante (1914-1988), cofondatore (1946) nonché storico segretario (1948-1950; 1969-1987) e presidente (1988) del Movimento sociale italiano. «Nata Raffaella Stramandinoli a Catanzaro, e diventata Assunta perché da bambina la chiamavano Assuntina, donna Assunta ha vissuto cento anni senza mai farsi i fatti suoi. Sposata giovanissima al Marchese Federico de’ Medici, nel 1952 se ne separa per stare con Giorgio Almirante, il grande amore della sua vita […] Le nozze arriveranno nel 1969, alla morte del marchese Federico, undici anni dopo la nascita della loro figlia Giuliana, che aveva preso il cognome de’ Medici. Nel 1974, avvicinandosi il referendum sul divorzio, la condizione familiare degli Almirante diventa uno strumento di delegittimazione interna del segretario dell’Msi. A Donna Assunta importa poco o nulla. “Io voto a favore del divorzio”, ripete in ogni occasione. Al marito toccherà il peso di difendere la ragione del partito e di fare la campagna “contro” insieme alla Dc, rinviando i conti con la propria coscienza al segreto dell’urna. “Almirante”, avrebbe ricostruito lei anni dopo, “era favorevole al divorzio. Ma siccome l’esecutivo del partito lo aveva messo in minoranza, ha dovuto accettarne le decisioni. Anche io ero favorevole. Perché, girando il mondo, ci eravamo accorti che molti, soprattutto i meridionali, si erano rifatti una famiglia”. Morto Almirante, non c’è ragione di partito che separa il pensare di Donna Assunta dal dire e quindi dal fare. Pur non essendo mai stata fascista – “Perché vengo da una famiglia antifascista” – diventa una specie di Cassazione della storia su quello che va fatto oppure no per difendere l’eredità politica del marito. Custode unica dell’ortodossia almirantiana, Donna Assunta sarà contraria alla svolta di Fiuggi impressa da Gianfranco Fini, suo antico pupillo, e decisamente scettica sul berlusconismo. Alle Europee del ’99, quando Fini vara il progetto dell’Elefantino insieme a Mariotto Segni, arriva a minacciare un voto per la sinistra; poi però alla fine non ce la fa, si fa accompagnare al seggio, ritira la scheda e la annulla con una scritta a caratteri cubitali: “Viva Almirante!”. Da lì in poi, tolto Francesco Storace, avrebbe messo in riga chiunque: da Fini, ai colonnelli di Alleanza Nazionale, a Giorgia Meloni. Gli amici, a destra, si fanno sempre meno. Nel 2018, dopo le ultime elezioni politiche, sceglie insieme alla figlia Giuliana che è ora di lasciare le scene. Mai più interventi, mai più interviste, mai più parole pubbliche di quelle che un tempo erano capaci di provocare dei piccoli terremoti all’interno della destra» [Labate, CdS]. «La chiamavano l’Imperatrice madre. E l’impero, naturalmente, era quello postfascista di cui il marito Giorgio Almirante, era stato leader assoluto per oltre 18 anni e guida carismatica per tutto il dopoguerra. Se non fosse che a lei, Assunta, la definizione di imperatrice piaceva eccome, quella di postfascista proprio no: “Giorgio non si è mai definito postfascista. E poi, che vuol dire? È un modo per creare una parola nuova o ha un significato? Vuol dire che prima sei stato fascista? È ridicolo” [...] Si vantava di essere temuta anche dal marito, anche se forse non si rendeva conto di non rendergli un buon servizio nel rivelare che lui l’aveva soprannominata “zio Adolfo”» [Cappellini, Rep]. È morta all’alba di ieri, nella sua casa ai Parioli. Avrebbe compiuto 101 anni il 14 luglio. I suoi funerali si terranno giovedì alle 14 nella basilica di Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo.