7 aprile 2022
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Biografia di Angela Pellicciari
Angela Pellicciari, nata a Fabriano (Ancona) l’8 aprile 1948 (74 anni). Insegnante di storia a filosofia. Storico. Saggista. Salita alle cronache nel 2006 per aver fatto leggere in classe, alla Quinta F del liceo Lucrezio Caro di Roma, Conversazioni segrete di Hitler raccolte da Bormann con la prefazione del neofascista Franco Freda.
Titoli di testa «La storia si studia sui documenti».
Vita «La mia storia è legata al Cammino neocatecumenale di cui faccio parte dal 1971». Ad avvicinarla a Dio, «una storia sentimentale finita nel peggiore dei modi mi aveva gettato in una disperazione cupa che mi rendeva difficile, la mattina, iniziare la giornata. A vent’anni la mia vita doveva ancora cominciare, e per me era già finita. Questo il contesto in cui Dio ha deciso di farsi conoscere. Una notte, mentre prendevo in mano i pezzi della mia vita (soffrivo di una lucida forma di pazzia, era come se il mio io fosse “andato in pezzi” e non riuscissi più a convivere con me stessa), mentre contemplavo la catena dei “peccati” che inesorabilmente mi aveva condotto al punto in cui ero, mentre in una parola toccavo il fondo dell’angoscia, mi è apparso come un mare di fuoco. Un fuoco vivo. Sapevo che in quel mare c’era Dio. Ma come potevo incontrarlo?» [su Liberal nel 2008] • «Avevo cercato la giustizia e la verità, ma lontano da Dio che non conoscevo, e mi ero imbattuta nel ’68 vissuto con passione come se fosse una missione. Ribelle per temperamento e storia, ero precipitata senza accorgermene in un vortice distruttivo di non senso e disprezzo per me stessa e per gli altri […]» • «Quando ero giovane avevo molte curiosità e leggevo di tutto, anche di psicoanalisi. Fra le tante letture me ne ricordo bene una (James Hillman, The Great Mother) perché mi rivelò un aspetto che mi era completamente ignoto: il matriarcato e la venerazione della madre terra» [ad Aldo Maria Valli] • Nel 1969 ottiene una borsa di studio alla Sispe (Scuola Italiana di Specializzazione in Politica ed Economia), gestita da Claudio Napoleoni e Franco Rodano. Si laurea in Storia e filosofia • Negli anni settanta e ottanta collabora con la Rai • Insegnante, nel 1995 consegue il dottorato in Storia Ecclesiastica all’Università Gregoriana e si appassiona alla storia dell’Ottocento italiano • Nel 1998 pubblica Risorgimento da riscrivere (Ares). Franco Cardini, che ha firmato la postfazione, dice che è un lavoro serio, e prevede che non sarà accolto serenamente: «Qualcuno cercherà d’ignorarlo e farà di tutto per occultarlo [...]. Ma le vecchie e consolidate menzogne ormai scricchiolano» [Brambilla, CdS]. E non aveva torto. Spiega Venanzio Postiglione: «Trecento pagine di fatti, documenti, citazioni, per dimostrare che lo Stato italiano, nato dal Piemonte, “si dichiarava liberale” e poi “faceva la guerra alla Chiesa”. Perché c’è un revisionismo anche sul Risorgimento. L’autrice ne parla con Paolo Mieli, direttore editoriale Rcs, e con Giorgio Rumi, docente di storia contemporanea alla Statale. Da Mieli il plauso al libro, “che affronta un tema scomodo in modo pacato”, ma anche l’invito al confronto sulla storia, “che i cattolici evitano”. E Rumi non si fa pregare. Entra in polemica. Accetta la tesi della Pellicciari, “perché la lotta dello Stato unitario contro i cattolici è accertata”, ma non difende il Papa e la gerarchia: “Solo il Piemonte aveva una Costituzione e un progetto. Mentre la Chiesa non diede uno sbocco al sentimento nazionale, si mise di traverso, seppe solo dire ‘no’. Tanto che gli stessi cattolici milanesi, fra lo Stato d’assedio dell’Austria e Torino, preferirono Torino”. Come dire che la Chiesa “fu attaccata”, però aveva brillato per assenza. La Pellicciari fa segno di no e ritorna sulle “colpe dei piemontesi”. Rumi insiste sulla Chiesa “che non colse i tempi”. Gli storici cattolici, per una volta, si sono divisi» [Postiglione, CdS] • Secondo Pellicciari l’unità d’Italia non è nata da un risveglio di un sano nazionalismo e da un sincero desiderio di libertà, ma, al contrario, dalla sete di potere di una élite massonica e anticlericale. Del 2000 L’altro Risorgimento (Piemme), che verrà adottato come libro di testo dalle sue classi per studiare l’unità d’Italia • In I panni sporchi dei Mille (Liberal, 2003) riprende la tematica dibattuta nel 1998 dal suo Risorgimento da riscrivere, «per dimostrare come la vera e propria guerra di religione condotta contro la Chiesa di Roma dal Parlamento di Torino tra il 1848 e il 1861 abbia fatto da prologo alla spedizione dei Mille, per ingraziarsi i favori degli Stati protestanti e della massoneria mondiale». Lo fa attraverso gli scritti di Giuseppe La Farina, Carlo Pellion di Persano e Pier Carlo Boggio. Gaetano Mirabello: «Le tre testimonianze rivestono notevole rilievo documentale perché svelano i retroscena non edificanti di un’azione, che fu studiata a tavolino per annettere al Piemonte con la violenza e l’inganno, gli Stati della penisola. Massimo d’Azeglio, scrivendo al nipote Emanuele il 29 settembre 1860, mentre era ancora in corso quella che la stampa liberale già spacciava come un’epica impresa di un pugno di audaci, diceva che “quando si vede un regno di sei milioni ed un’armata di 100 mila uomini, vinti con la perdita di 8 morti e 18 storpiati, chi vuol capire capisca”. L’accusa è grave anche se proviene da chi aveva scarsa simpatia per i metodi politici sin troppo disinvolti di Cavour. Ma come dubitare dei tre “galantuomini”, le cui testimonianze costituiscono il fulcro del recente testo della Pellicciari? Poiché essi furono tutti fedelissimi del conte, quanto dicono appare per ciò stesso come oro colato» [Partito del Sud] • Insegnante a Roma nel liceo Tito Lucrezio Caro, nel 2006 suscita polemiche la sua decisione di far leggere agli studenti le Conversazioni segrete di Hitler raccolte da Bormann, prefazione del neofascista Franco Freda, libro che ha scelto per «andare alle fonti dirette senza mediazioni». Il testo poi verrà ritirato dal preside («non avrei mai dato quel tipo di libro agli studenti perché non so come avrebbero potuto interpretarlo») e sostituito con una lezione di Pietro Terracina, reduce di Auschwitz, che la professoressa non aveva voluto invitare, neanche su richiesta di una sua studentessa: «La storia si fa con metodo e documenti, non con le emozioni», dice lei • L’intento della professoressa era di far studiare ai ragazzi a 360 gradi i movimenti totalitaristi del Novecento e, per questo, aveva suddiviso gli alunni in tre gruppi e a ciascuno era stato assegnato un libro di approfondimento rispettivamente su fascismo, nazismo e comunismo. Poi in classe si sarebbe dovuto svolgere un dibattito. Assegnare però a dei ragazzi le conversazioni di Hitler con la prefazione di Freda, avvalersi di un proprio testo, in chiave di revisionismo storico, per spiegare l’unità d’Italia ha fatto scattare l’ira dei genitori che a Repubblica hanno anche ricordato che «la professoressa Pellicciari è la stessa che all’inizio dell’anno ha fatto il censimento per alzata di mano tra chi crede in Dio e chi no, che con lo stesso metodo ha censito gli esonerati dall’ora di religione» [Rutiloni, Rep] • Tra le polemiche, molte testimonianze in suo favore: da Pierluigi Battista a Ernesto Galli della Loggia, da Giorgio Rumi a Giorgio Israel fino a quella di diversi suoi studenti («La prof. aveva il diritto di scegliere») e dei suoi ex alunni come Micol Nahon: «Sono di religione ebraica e leggere oggi accuse di filonazismo contro la prof.ssa Angela Pellicciari mi ha fatto rabbrividire. Sono stata sua alunna, l’ho conosciuta in anni formativi dal punto di vista intellettuale, morale e religioso. Nei tre anni passati insieme la mia cultura e la mia religiosità è sempre stata capita e accolta, è stata motivo di crescita e stimolo per entrambe. Se sulle mura del liceo Caro sono apparsi simboli di estrema destra e slogan fascisti forse è proprio perché non ci sono abbastanza persone come Angela Pellicciari che aprono i ragazzi allo spirito critico, alla capacità di informarsi e di informare ma soprattutto alla Fede» • Lei bolla l’accaduto come «un episodio vergognoso» e nel 2008 lascia la scuola per insegnare storia della Chiesa nei seminari Redemptoris Mater e scrive libri: «Quando molti vanno in pensione ho cominciato una nuova attività: quella di storica e di saggista» • «Quanto a me, con gli anni, anzi, con i decenni, la mia vita è stata risanata. Da tutti i punti di vista, a cominciare dalla sessualità. Essendo separata, ero chiamata a vivere in castità. Ma senza un concreto e costante aiuto di Dio, bisognosa di affetto come sono, mi sarebbe stato impossibile praticarla» [Liberal] • In questi anni sconfigge un cancro: «Terrorizzata da sempre dalla morte che mi fa orrore e che nessuna catechesi del mondo è riuscita a farmi sembrare “naturale”, mi è stato concesso di vivere in pace un’esperienza di tumore che avrebbe potuto essere molto seria (anche se poi così non è stato)» [ibid.] • Su Radio Maria cura una rubrica intitolata La vera storia della Chiesa e collabora con molti giornali, tra i quali La Padania, Libero, Studi Cattolici, La Nuova Bussola Quotidiana, Il Foglio. «E leggendo ciò che scrive è evidente la fede, il suo essere cattolica. Non sorprende, dunque, la sua passione per Isabella di Castiglia, colei che sollecitò l’arrivo dell’Inquisizione in Spagna e che nel 1492 sconfisse i musulmani. Una donna che, nell’iconografia cattolica, è sempre, qualunque cosa faccia, con il crocifisso tra le mani» [Capponi, CdS] • Nel 2009 l’allora presidente del Consiglio Berlusconi consigliò caldamente i giovani del suo partito a studiare il libro di Angela Pellicciari Risorgimento da riscrivere al fine di «correggere le menzogne storiche». «Quel Risorgimento raccontato dalla Pellicciari perseguitò i cattolici, si impossessò con la forza delle terre della Chiesa, saccheggiò conventi, mise al bando gli ordini religiosi, confiscò con brutalità e vandalizzò “migliaia di palazzi, intere biblioteche, archivi, quadri, sculture, oggetti sacri, inghiottiti in un battibaleno” nelle insaziabili fauci di chi aveva architettato quel complotto massonico e anticristiano. È questo il Risorgimento, feroce, rapace, protervo che il premier consiglia di rileggere?» (Pierluigi Battista) [CdS] • Tra i suoi libri anche Martin Lutero (Cantagalli, 2012): «Lutero è un uomo dell’odio, odia la Chiesa cattolica e odia gli ebrei come nessun altro… Spero che i luterani conoscendo meglio Lutero comprendano i suoi errori e un giorno possano tornare a casa, cioè nella Chiesa di Roma» [a Americo Mascarucci, Cristianesimo Cattolico] • Del 2015 Una storia della Chiesa (Cantagalli): «Questo libro mi ha permesso di unire la professione storica alla mia personale esperienza di cristiana per confutare tutte le calunniose falsità che vengono propalate sulla Chiesa, da Costantino alle crociate, dall’Inquisizione allo Stato Pontificio ecc. Certo, la storia della Chiesa è anche una storia di peccato, ma se ci sono state persone eretiche anche dentro la Chiesa, è altrettanto vero che Dio ha sempre suscitato e continua a suscitare in aiuto della Chiesa nuovi carismi e nuovi esempi di santità» [a Americo Mascarucci, Cristianesimo Cattolico] • Da ultimo ha pubblicato Una storia unica (Cantagalli, 2019) in cui affronta un tema a lei caro, l’impresa di Isabella di Castiglia e di Ferdinando d’Aragona: «Lo spirito battagliero di ex sessantottina convertita al cristianesimo ha portato Angela Pellicciari a “intestardirsi” – forse per un desiderio di giustizia, oltre che per amore di verità – su una rilettura del ruolo della Chiesa nella storia finalmente depurata dai pregiudizi anticattolici. In oltre vent’anni di studio e divulgazione, questo suo schierarsi deciso le ha attirato non poca ostilità, a tratti perfino grottesca. Tuttavia nessuno dotato di cognizione di causa, nemmeno dai fronti avversi, le ha mai potuto contestare l’autorevolezza e il rigore scientifico […]. Questa volta la (ri)scoperta riguarda una delle imprese più gigantesche che la storia del mondo ricordi: l’inimmaginabile e strapazzatissima (dagli storici mainstream) parabola della Spagna cattolica dalla sottomissione all’islam all’affermazione come prima potenza mondiale, ossia dalla reconquista alla conquista delle Americhe. Un arco di tempo e di gloria lunghissimo che la Pellicciari lega insieme, come lascia intuire il sottotitolo del volume, nel segno di Maria» [Piccinini, Tempi] • In pieno lockdown ha pubblicato dei piccoli video Le pillole di Angela: «Sono come dei piccoli mattoni che provano a ridare voce ai fatti. Ai fatti, non alle ideologie. Ai fatti, non agli slogan. Mi è venuta l’idea di chiedere ad un gruppo di amici di dar vita ad una “Cultura in Pillole”. Ognuno nella sua disciplina mette a disposizione il frutto del proprio lavoro sotto forma di brevi video, semplici e chiari, cui chiunque voglia possa rivolgersi con fiducia».
Titoli di coda «Perché grandi santi hanno distrutto gli idoli pagani? La risposta me l’ha data Agostino: perché gli idoli non sono innocui».