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 2022  aprile 13 Mercoledì calendario

Biografia di Miriam Leone

Miriam Leone, nata a Catania il 14 aprile 1985 (37 anni). Miss Italia 2008. Attrice. Ex modella. Ex presentatrice televisiva • «Bellissima. Simpaticissima. Naturalissima» (Mattia Pasquini, Amica, 14/10/2021) • «Una ragazza siciliana, con gli occhi verdi – che, a seconda della luce, diventano gialli, poi smeraldo» (Silvia Fumarola, Rep, 10/6/2017) • «È gnocca, ha talento ed era persino simpatica. Era, sì. Perché gli “addetti ai livori” sostengono che si sia montata la testa, atteggiandosi a diva irraggiungibile» (Alberto Dandolo, Dago, 18/10/2021) • «Quando è arrivata ancheggiando, le persone si sono appiattite contro le pareti del corridoio per farla passare e guardarla. Glielo faccio notare, lei ride e scuote i capelli rosso tiziano. Dice che si è vestita così per la conferenza stampa, ma che di solito mette i jeans» (Sara Faillaci, Vanity, 19/10/2016) • Arrivò a Miss Italia con il titolo di Miss Prima dell’Anno 2008. Inizialmente eliminata, fu ripescata all’inizio dell’ultima diretta televisiva, arrivò in finale e vinse su Marianna Di Martino De Cecco (seconda classificata) e Athina Covassi (terza classificata). Vinse anche il titolo di Miss Cinema. Diventata famosa, ha condotto: Unomattina Estate (Rai 1, 2009), Mattina in famiglia (Rai 1, 2009-11), Unomattina in famiglia (Rai 1, 2011-13), Drugstore (Rai Movie, 2012), Wikitaly - Censimento Italia (Rai 2, 2012), Movie Drugstore (Rai Movie, 2013), Le iene (Italia 1, 2016). Nel 2010 ha debuttato sul piccolo schermo recitando in Il ritmo della vita, a cui sono seguiti: Distretto di Polizia (Canale 5. 2011-12), Un passo dal cielo (Rai 1, 2012), La dama velata (Rai 1, 2015), la serie 1992, 1993 e 1994 (Sky, 2015, 2017 e 2019), Non uccidere (Rai, 2015-19), I Medici (Rai 1, 2016), In arte Nino (Rai 1, 2017). Tra i suoi film: Genitori & figli - Agitare bene prima dell’uso (Giovanni Veronesi, 2010), In guerra per amore (Pif, 2016), Fai bei sogni (Marco Bellocchio, 2016), A Cup of Coffee with Marilyn (Alessandra Gonnella, 2019), Marilyn ha gli occhi neri (Simone Godano, 2021), Diabolik (Manetti Bros., 2021), Corro da te (Riccardo Milani, 2022) • «Ha la schiena nuda, i capelli scomposti, un piccolissimo neo sulle lanbra. Le chiedo se questa sua sensualità che le si espande naturale intorno c’è sempre stata, se è cresciuta con gli anni, dove l’ha trovata, se ci convive bene. “Appartiene al cerchio magico dei fattori innati e misteriosi. Spesso ci convinciamo che il nostro potere d’incanto sia in qualcosa di cui siamo coscienti, invece si può essere eleganti senza sapere come, stravolgenti senza capire perché”» (Lavinia Farnese, Vanity, 9/9/2015). Dice però di non amare le gatte morte: «Sono una gatta vivissima».
Titoli di testa «Dice: “È una fortuna: interpretare personaggi così diversi fa sì che per strada non ti riconosca nessuno”. Il ragazzo seduto al centro dello scompartimento evidentemente l’ha riconosciuta. Porta un berretto bellicoso con su scritto “Israel Defence Forces”. Mentre chiacchieriamo dell’importanza di essere autoironici, lui si infila nel discorso: “Vorrei proprio vedere come reagisci se comincio a sfotterti”. Lei lo seppellisce con un sorriso perentorio: “Solo gli stupidi si arrabbiano quando vengono presi in giro”» (Vittorio Zincone, 7, 12/6/2017).
Vita «Tua madre è giovanissima. Ti ha avuta a diciannove anni. Tuo padre era il suo insegnante di latino. Come Emmanuel Macron e Brigitte, ma a generi invertiti. È vero che tuo padre con te è sempre stato severissimo? “Ho vissuto due modelli educativi. Quello paterno è novecentesco: lui è nato negli anni Quaranta, all’epoca gli uomini non venivano educati ai sentimenti. Quello materno è più contemporaneo”» (Zincone). «Lo sa che mia madre è stata la prima donna della mia famiglia a lavorare? Mia nonna firmava con la X, ha portato il lutto per quarant’anni» (Sara Scarafia, Rep, 11/2/2022). «Quando sono nata, mamma era una bambina. Solo da grande ho capito che non è normale avere una madre che gioca a vestire le bambole, balla e canta tutto il tempo con te: era spensierata, per niente ansiosa. Papà invece era il classico padre professore, che ti mette alla prova: mi regalava solo libri. Non era protettivo: se gli chiedevo aiuto con le versioni di latino, che lui conosceva a memoria, mi passava il vocabolario: “Trovi tutto qui”. E se tornavo a casa in lacrime perché a scuola Denise, una bambina grande e grossa, mi menava tutti i giorni, mi diceva che dovevamo chiarirci tra noi» (Faillaci). «Mio padre è stato la grande scommessa di mia madre, che ci si è dedicata totalmente. Credo ci siano momenti, nella vita di una coppia, in cui magari non sarebbe troppo tardi per iniziare un’altra storia ma, superato quel momento difficile, si riscopre il senso di avere un compagno di vita. E diventa prezioso quello che magari da giovane, con gli occhi di chi cerca emozioni forti, ti sarebbe sembrato cibo da ospedale» • «Che bambina è stata? “Una di quelle con un mondo interiore da gestirsi molto grande. A ricreazione, giocavo a Occhi di gatto con le amiche, poi però mi fermavo da sola davanti ai gelsomini e stavo lì a lungo, chissà a pensare a cosa: cento anni prima mi avrebbero chiusa in un manicomio”. Raccontano che abbia imparato a leggere da autodidatta. “Mia madre, impiegata al Comune che era in un ex monastero, mi portava al lavoro con sé. Rimanevo sola, nel silenzio e nel mistero di quella biblioteca: è stata la tata che non potevamo permetterci”» (Farnese). «Il primo libro che ha letto?Cappuccetto rosso. Avevo un’audiocassetta e la ascoltavo, e quando mi sono resa conto che le parole che sentivo erano le parole che erano scritte nel libro, mi sono ostinata a leggerle da sola. Poi sono andata dai miei genitori e gliel’ho detto. È stato in quel momento, credo, che hanno capito che gli avrei dato qualche problema”» (Gianmaria Tammaro, Sta, 1/4/2019) • Miriam passa l’infanzia nelle cittadine intorno a Catania (la casa di famiglia è ad Aci Catena). «Essendo catanese sono cresciuta alla scogliera, la prova di coraggio è tuffarsi dai faraglioni di Acitrezza. Bello e pericoloso». «D’estate, ad Acireale, nel giardino dei miei nonni, con mio fratello ci divertivamo ad annaffiare con il tubo dell’acqua le lucertole, ma io poi correvo dentro, a inventare i costumi con i pizzi che rimanevano dai rammendi. Avevo 5 anni e volevo fare l’attrice» (Farnese) • «Sei cresciuta come molti tuoi coetanei davanti alla tv? “Ne ho vista parecchia. Mi è capitato anche di aspettare che i miei andassero a dormire per guardare Mai dire gol. E una notte mi sono imbattuta nel cadavere di Laura Palmer…”. …Twin Peaks… “Un trauma. Anni dopo, per 1993 ho dovuto ristudiare tutte le coreografie dei balletti di quegli anni”» (Zincone) • «“Conosco gli sguardi ostili per strada. Gli insulti gratuiti. Per molti anni mi sono sentita una diversa, strana”. Difficile da credere. “Ero biondastra con gli occhi chiari nella Sicilia di Aci Catena. C’è chi si rivolgeva a me come se fossi una straniera, non mi riconoscevano come una della comunità: mi chiamavano Mara, Miriana, Emilia… Insomma, ero abbastanza isolata. Sono stata parecchio dalla parte di chi sta in disparte”» (Zincone). «Ha mai avuto addosso sguardi che non voleva? “Mi ricordo da adolescente quelli degli uomini seduti agli angoli delle piazze di Catania. Ma presto impari che quel modo di fare è culturale, e passa la paura: da siciliana, sono figlia delle storie di Brancati, del Bell’Antonio, del Don Giovanni”» (Farnese) • «Ho studiato tanto, ero il classico topo da biblioteca. Vengo da una famiglia tradizionale […] Mi porto le radici antiche con un carattere ribelle. Ho fatto di testa mia, sono sempre partita col pensiero del nostos, il ritorno. Un misto perfetto dei miei genitori […] Ho sempre dovuto dimostrare qualcosa a me stessa, fin da bambina. Mi mettevo un velo in testa e facevo gli spettacoli da sola, declamando i libri. Il mio sogno era sposare Piero Angela, perché sapeva tutto» (Fumarola) • «Secchiona, figlia di un professore. Come è arrivata a Miss Italia? “Ho sempre avuto voglia di fuggire. Da piccola prendevo la valigetta verde del trapano di mio nonno, ci mettevo dentro il mio pupazzetto Milky e il mio vestitino feticcio – rosa, con un cravattino – e mi nascondevo anche tre ore sotto il letto. Immaginavo di essere a Parigi, vedevo nella mia testa le piazze affollate, le donne eleganti, le luci, il cinema. Dopo la maturità – liceo classico – sono anche andata a Roma a fare qualche provino, ma è stato un fallimento totale: non sapevo a chi rivolgermi, in un’agenzia mi hanno chiesto soldi e poi mi hanno detto che non solo non avrei mai potuto fare l’attrice, ma neppure la modella. Non mi sentivo forte né determinata abbastanza, quindi sono tornata a Catania e mi sono iscritta a Lettere. Mi mancano solo due esami, e prima o poi mi laureo”. Dice che è stato “un fallimento totale”. Perché, secondo lei? “All’epoca non indossavo nulla di femminile, al massimo una gonna sopra i pantaloni e ai piedi solo Dr. Martens. Mi tingevo i capelli – una volta verdi, un’altra fucsia –, arrivavo e parlavo di poesia. Probabilmente apparivo strana”. Non mi ha ancora detto come è finita al concorso di bellezza. “I talent scout, quelli che girano in spiaggia, mi avevano proposto più volte di partecipare, ma non ci pensavo proprio. Durante una fuga a Roma per vedere una mostra di Rothko, sono capitata al piano di sopra, dove erano esposte le foto dei set di Kubrick. Davanti a un ritratto di Lolita ho pensato: chissà com’è l’attrice oggi. Ho visualizzato la mia faccia accanto alla sua, mi sono detta: neanche tu resterai così per sempre. E ho deciso che non potevo mollare il mio sogno senza neanche averci provato. Allora ho chiamato quel numero di Miss Italia, che avevo ancora con me: il provino era lì a Roma, due giorni dopo. Sono entrata da Zara, ho comprato un tubino nero e un paio di sandali, ho messo le Dr. Martens in un sacchetto e mi sono presentata”» (Faillaci).
Amori Il 18 settembre 2021 ha sposato Paolo Carullo, originario di Caltagirone, tratti mediterranei, laureato in Finanza all’Università Cattaneo, imprenditore e musicista nella band milanese degli Apple Jack. Cerimonia al Santuario di Santa Maria la Nova, a Scicli. Luna di miele alle Maldive.
Politica «Hai mai fatto politica? Te ne occupi? “No, neanche da ragazza”» (Zincone).
Impegno Testimonial di Save the Children. Ha anche adottato un bambino a distanza.
Tatuaggi Un giglio rosso sotto il braccio.
Curiosità Alta 1 metro e 76 • Pesa 65 chili • Sa toccarsi il naso con le ginocchia e piazzarsi una gamba dietro alla nuca • Dorme in canottiera • Detesta indossare il push-up («È una tortura») • I suoi capelli ramati sono tinti. Colore naturale: castano • Scrive poesie • Numero fortunato: 97 • Portava nella borsa, come portafortuna, un baffo del suo adorato gatto Gaetano (ora il gatto è morto) • Cantante preferita: Fiorella Mannoia • Celebrità che stima: Gigi Buffon • Il suo modello: Audrey Hepburn • Il suo mito: Rossella O’Hara, conosce Via col Vento a memoria • Personaggio che avrebbe voluto interpretare: Black Mamba, cioè Uma Thurman in Kill Bill • Suo fratello, 3 anni più giovane, fa il pianista, si chiama Sergio Leone («Sì: i miei hanno sempre avuto gran senso dell’umorismo. È nato il 15 agosto, quando tutti erano al mare») • Da ragazza, una pallonata le ruppe il naso. «Per un po’ i medici insistettero per farmelo rifare, non respiravo bene. Io mi rifiutai. Convivo col mio naso “a rubinetto”» • Dice che è stato un frate a insegnarle a non vergognarsi di mettere i tacchi: («Mi disse: “Hai letto che cos’è la bellezza nel Cantico dei cantici? Vivila!”») • Con gli anni ha capito che la tradizione «non è una religione ma sono i valori che ti porti dentro» • «Riguardo al successo, parola che non amo, credo che si è già molto fortunati quando si scopre cosa si vuole fare. Se poi si riesce anche a metterlo in pratica è il massimo: ma ci vogliono impegno e fortuna» • «La bellezza maschile non mi colpisce più di tanto, in passato sono stata con uomini brutti. Oddio, quando ci penso mi chiedo come ho potuto» • I detrattori sui social la prendono in giro per via delle sopracciglia. «Scrivono che le mie sono come quelle di Elio, di Elio e le storie tese»». «Ma perché me la dovrei prendere se sui social mi insulta, per dire, Giuseppino88? La facilità nel criticare il prossimo sono chiacchiere da bar che valgono zero» • Visto che la corona di Miss Italia bisogna restituirla, lei se ne fatta fare una copia, che conserva in bagno. Mi serviva una testimonianza. Un giorno, quando sarò anziana, la mostrerò a figli e nipoti e dirò: sono stata Miss Italia» • Ha avuto uno stalker che, sui social, le mandava in continuazione foto del suo membro («in tutte le condizioni immaginabili: irsuto, glabro»). Un altro che la aspettava ogni sera sotto al portone. Una volta, mentre conduceva Mattina in famiglia su Rai 2, scoprì di essere osservata dalla finestra del palazzo di fronte mentre faceva la doccia alle cinque del mattino (si alzava all’alba, alle sei doveva essere in Rai e alle 6, 45 in onda). «Aveva anche un canocchiale!», assicura inorridita. Corse subito a comperare una tenda (Novella 2000, n. 47, 19/11/2009, p. 59).
Titoli di coda Quando, finalmente, riuscì a conoscere Piero Angela, gli disse che, da piccola, avrebbe voluto sposarlo. Lui: «Mmmh, arrivederci signorina» (Cappelli).