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 2022  maggio 04 Mercoledì calendario

Siena vuole costruire un hub antipandemia

Un hub antipandemico che potrà contare su 360 milioni di euro di finanziamenti e con il quale collaborerà anche Anthony Fauci. Il noto virologo italo americano, tra l’altro consulente della Casa Bianca, ieri ha dato la sua disponibilità al ministro alla Salute Roberto Speranza, che si trova negli Usa a collaborare con la nuova struttura, che nascerà a Siena. «Ci fa molto piacere, perché consideriamo Fauci una delle principali personalità a livello mondiale nella lotta alla pandemia», dice il ministro. Fauci, attraverso il programma vaccini del Nih, ilNational institute of allergy and infectious disease statunitense potrebbe facilitare la produzione di vaccini in Italia mettendo a disposizione del nostro Paese competenze della sua struttura.
È stata la Finanziaria ad indicare in Siena la città dove nascerà l’hub. La scelta è legata al fatto che qui opera uno dei principali scienziati dei vaccini al mondo, Rino Rappuoli. Da tempo a capo della ricerca della multinazionale Gsk, da un paio d’anni collabora con Tls, cioè Toscana life sciences. Si tratta di una fondazione pubblica che proprio con l’aiuto del ricercatore ha isolato un anticorpo monoclonale anti Covid. Il farmaco, sul quale si sono riposte molte speranze, non ha mai concluso l’iter autorizzativo e la ricerca si è arenata. Il valore del gruppo di Rappuoli però non è stato messo in discussione, anzi, è stato rilanciato con l’idea di coinvolgere lo scienziato nell’hub antipandemico, del quale diventerà il direttore quando, a breve, andrà in pensione dalla multinazionale.
Nella legge Finanziaria si crea intanto la fondazione “Biotecnopolo” di Siena, che dovrebbe raccogliere tutte le realtà che si muovono nel settore di scienze della vita. L’ha voluta il segretario del Pd Enrico Letta, che in città si è presentato alle suppletive della Camera nell’autunno scorso. I membri fondatori sono i ministeri alla Salute, allo Sviluppo Economico, all’Economia e dell’Università, oltre a Tls, che è legata alla Regione Toscana.
Le risorse messe in campo sono 9 milioni quest’anno, 12 l’anno prossimo e 16 il successivo. Il grosso dei soldi però viene stanziato per l’hub antipandemico, che sarà parte del Biotecnopolo e avrà appunto 360 milioni fino al 2026. Nella Finanziaria si dice che l’obiettivo è di «avvalersi di centri spoke e reti di sequenziamento dei patogeni virali, per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di vaccini e anticorpi monoclonali per la cura delle patologie epidemico-pandemiche emergenti, assicurando le necessarie interazioni con i centri coinvolti nello sviluppo dei vaccini anche animali secondo il modello onehealth». L’idea quindi è di creare una rete per intercettare le malattie che possono essere causa di pandemia e contrastarle con strumenti farmacologici e non. Cioè si cerca di mettere in piedi tutto quello che non esisteva per il Covid. In questi due anni il nostro Paese non è stato in grado di avviare un percorso per la produzione interna di vaccini o medicine, malgrado i tentativi ad esempio del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Ora si cerca di recuperare.
La fondazione, prevede la legge, deve collaborare con altri soggetti nazionali e internazionali per «la realizzazione di programmi per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico al sistema produttivo nell’ambito delle applicazioni biotecnologiche finalizzate alla protezione della salute umana».