la Repubblica, 4 maggio 2022
I feti non provano dolore
C’è anche uno scienziato italiano nel giudizio della Corte Suprema sull’aborto. Giandomenico Iannetti, docente di neuroscienze all’Istituto Italiano di Tecnologia, viene citato nel caso Dobbs vs Jackson Women attualmente all’esame dei giudici americani. «Gli antiabortisti rappresentati da Thomas Dobbs hanno usato i risultati dei miei studi come una presunta prova del fatto cheun feto può provare dolore già prima delle dodici settimane», dice il professor Iannetti aRepubblica al telefono dal suo laboratorio di Roma. «Ma i miei studi non dimostrano affatto questo. Io mi sono limitato a scoprire che, in soggetti adulti, la corteccia cerebrale non distingue il dolore da eventi ambientali improvvisi come ad esempio un forte rumore. Gli antiabortisti hanno equivocato o forse strumentalizzato i miei studi nel loro ricorso alla Corte. Perciò gli avvocati della controparte, il gruppo delle donne di Jackson, mi hanno interpellato per controbattere e chiarire le argomentazioni scientifiche della loro replica». Dal punto di vista degli antiabortisti la questione è cruciale,spiega Iannetti, «perché la corteccia si forma nel feto solo dopo le prime dodici settimane». Aggiunge lo scienziato: «Gli esseri umani hanno grande empatia verso chi prova dolore, ma questo viene usato come una distrazione nel dibattito sull’aborto». Quando ha letto le indiscrezioni secondo cui i giudici starebbero per proibire l’aborto, Iannetti ha voluto rendere pubblico il suo dissenso: «Perché sarebbe una decisione basata su un’interpretazione sbagliata dei miei studi».