MOSCA APRE ALLE PAROLE DEL PAPA «IMPORTANTE IL DIALOGO CON LUI», 4 maggio 2022
“IL DIALOGO CON IL PAPA È IMPORTANTE PER MOSCA. E IL PONTEFICE È SEMPRE UN GRADITO INTERLOCUTORE” - L'AMBASCIATORE RUSSO PRESSO LA SANTA SEDE, ALEKSANDR AVDEEV, TENDE LA MANO AL PAPA CHE HA MANIFESTATO L’INTENZIONE DI VOLARE A MOSCA PER PARLARE CON PUTIN - L'AMBASCIATORE UCRAINO INVECE SI IMBIZZARRISCE: “PECCATO CHE PUTIN SIA SORDO NON SOLO ALLA NOBILE RICHIESTA DI BERGOGLIO MA ANCHE ALLA VOCE DELLA SUA STESSA COSCIENZA, CHE NON ESISTE” - I MEDIA PRO-PUTIN RILANCIANO L’AFFONDO DEL PAPA SULL’”ABBAIARE DELLA NATO ALLA PORTA DELLA RUSSIA” -
Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” «Anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta...». Le parole al Corriere del Papa dolorante, che soffre per il suo ginocchio e per il destino del mondo, hanno toccato molti cuori e aperto forse qualche spiraglio. Fermare la guerra in Ucraina è il suo pensiero dall'inizio.
«Ma io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin», ha detto Francesco al direttore Luciano Fontana. E la prima risposta è arrivata subito ieri da vicinissimo, via della Conciliazione numero 10, la sede dell'ambasciatore russo in Vaticano, Aleksandr Avdeev, che al cronista Sergey Startsev dell'agenzia di stampa Ria Novosti ha dichiarato: «In qualsiasi situazione internazionale, il dialogo con il Papa è importante per Mosca. E il Pontefice è sempre un gradito, desiderato, interlocutore».
Parole anche affettuose. Insomma, non è arrivato un «niet» né un silenzio assordante da parte di Mosca. Sembra piuttosto una base da cui partire. Assai più scettico, invece, l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash: «Un messaggio significativo quello del Santo Padre. Peccato però che Putin sia sordo non solo alla nobile richiesta di Bergoglio ma anche alla voce della sua stessa coscienza. Coscienza? Ho citato qualcosa che non esiste...». […]
L'ECO DEI MEDIA RUSSI, INTERESSE E SCETTICISMO MA C'È CHI DICE: NO AL TAPPETO ROSSO Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
[…] L'intero ventaglio dei media russi ha dato ampio spazio all'intervista del Corriere a papa Francesco sulla guerra in Ucraina. A cominciare dalle tre ammiraglie, le agenzie di Stato Ria Novosti , Interfax e Tass , che ne hanno riportato il testo quasi integrale. Ma la diversa scelta dei passaggi sui quali soffermarsi è molto indicativa dell'orientamento delle singole testate.
[…] «Il Papa non si aspetti un tappeto rosso ai suoi piedi», ha detto il presentatore del telegiornale del mattino di Rossiya-1 , il canale del propagandista-oligarca Vladimir Soloviov. «La sua missione non sarà facile, i rapporti tra noi e "loro" sono ormai troppo compromessi». Alcuni commenti dei lettori apparsi su Vzglyad , giornale online politico-economico, danno valore a questa tesi. «Il Vaticano è sempre stato antirusso». «Vogliono dividere la Chiesa ortodossa con il loro cattolicesimo dalle tinte azzurre». L'azzurro, nel gergo russo, è il colore che identifica i gay. I media più nazionalisti e più vicini al Cremlino, come Moskovsky Komsomolets e Russia Today , hanno «aperto» citando le parole di Francesco sul fatto che una delle cause dell'invasione russa è stata «l'abbaiare» della Nato alle porte della Russia.
Tra questi, Primo Canale , la rete della giornalista ribelle Marina Ovsiannikova autrice della famosa protesta in diretta contro le notizie false, che nell'edizione della sera ha pubblicato un titolo alquanto tagliente. «Colpa della Nato, lo riconosce anche il Papa». Lo stesso ha fatto M.47 News, il più popolare sito giornalistico della regione di San Pietroburgo. «La Nato è colpevole di tutto, così afferma il Papa».
Più significativa la reazione di Zargrad , tivù e sito molto vicini alla Chiesa ortodossa, finanziati dal «santo» oligarca Konstantin Malofeev, vicino agli ambienti del nazionalismo religioso, che in un editoriale non firmato sull'edizione online si produce in una cauta e diffidente apertura su una eventuale visita di Francesco. «Curioso come all'inizio il Papa abbia subito chiamato Zelensky, mentre non abbia rivolto un pensiero a noi russi. Quel giorno pensammo che ogni suo passo fosse ritagliato sulle sagome dell'Occidente. Quindi, braccia aperte a questa sua illuminazione. Ma sappia che noi non accetteremo mai la pace indecente che il mondo occidentale sta chiedendo alla Russia».