ItaliaOggi, 4 maggio 2022
Cani e temperamento, non è questione di razza
Nei cani non è la razza a determinare il comportamento. Lo dice un nuovo studio Usa che per la prima volta ha analizzato l’indole di oltre 18 mila cani mettendolo in relazione la razza e il loro patrimonio genetico. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science del 28 aprile e forniscono la conferma che razza canina e carattere dei «migliori amici dell’uomo» non sono una equazione.
I pitt-bull, malgrado la loro reputazione non sono i più aggressivi rispetto ad altre razze, secondo i ricercatori americani, che hanno spiegato che i primi cani sono stati addomesticati all’incirca 15 mila anni fa su criteri legati alla docilità e alla capacità di vivere accanto all’uomo. Questi tratti del carattere appartengono ormai a tutte le specie canine. E se pure esistono differenze queste non sono legate alla genetica e al Dna. La razza influisce solo per il 9% sul comportamento. Inoltre, tutti i cani mantengono la propria capacità di apprendimento, sia che appartengano ad una specie vocata a fare da guida ai non vedenti oppure semplicemente che si diverta a riportare il bastone al proprio padrone. Il border collie o il pastore belga sono considerati i più docili, un aspetto che viene mantenuto anche negli esemplari non di razza.
Gli scienziati hanno sequenziato il genoma di 2.155 cani permettendo di caratterizzare tutte le variazioni genetiche delle razze studiate. I dati sono stati raccolti grazie a questionari sottoposti ai proprietari dei cani e al progetto Darwin’s Ark che raccoglie dati morfologici e comportamentali di migliaia di cani.