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 2022  maggio 04 Mercoledì calendario

A Berlino si discute di topless

Tra Covid, minaccia di venir coinvolti nel conflitto in Ucraina, inflazione, potrebbe sembrare una notizia senza importanza. Ma a Berlino viene presa sul serio. Si discute di parità dei sessi, sul lavoro e nello sport, di ogni varietà sessuale, e si proibisce ancora a una donna di prendere il sole a petto nudo? Se è permesso agli uomini, perché vietarlo alle signore?
Tutto è cominciato quasi un anno fa, nel giugno del 2021. In un parco di Berlino, Gabrielle Lebreton, 38 anni, un architetto francese, è distesa su un prato mentre il figlioletto sguazza in una piscina per piccoli. Fa molto caldo, Gabrielle si toglie il pezzo superiore del costume da bagno, rimane in monokini, e non sarebbe una novità. Le bagnanti osarono per la prima volta negli Anni Sessanta sulla Costa Azzurra. Ma due addetti all’ordine (non viene precisato il sesso) intervengono rudemente: non dia scandalo, si rivesta. Gabrielle si ribella, protesta, perché intorno a loro tutti gli uomini possono abbronzarsi esibendo i pettorali?
«Mi hanno buttata fuori dal parco, letteralmente, davanti a mio figlio», e la signora ha denunciato il municipio di Berlino per discriminazione. Dopo un anno, non ha ancora ricevuto una risposta ufficiale. Le autorità sono in imbarazzo e non hanno preso una decisione. Gabrielle, che vive da dieci anni in Germania, ha colpito nel punto giusto, appellandosi alla Ladg, cioè alla Landesantidiskriminierungsgesetz, la legge del Land contro la discriminazione, voluta dalla giunta rosso verde rosso, molto sensibile alla parità Über alles.
Le istituzioni possono venire denunciate se qualcuno si sente discriminato per la sua religione, il colore della pelle, per l’etnia e per il sesso.
Un provvedimento molto discusso anche da parte della polizia. Ogni poliziotto può essere denunciato se ferma un arabo per spaccio di droga, e questi sostenga di essere stato arrestato solo in quanto straniero. E toccherebbe all’agente dimostrare la sua innocenza.
Potrei farlo anch’io in quanto italiano, in teoria, se venissi controllato. Ma non è mai avvenuto, quando sono entrato in contatto con le forze dell’ordine, sono sempre stato trattato con gentilezza. Madame Gabrielle Lebreton, sostiene di essere stata discriminata in quanto donna, e non le si può dare torto.
In questi due anni, a invocare la legge sono stati in circa 400, per i motivi più svariati, perché non erano potuti entrare in un locale senza mascherina anche se il medico li aveva dispensati, o per l’obbligo burocratico di usare internet per svolgere anche pratiche quando era impossibile per handicap fisici, o contro il divieto in certe aziende di esibire tatuaggi o di sfoggiare il velo islamico. «La denuncia di Frau Lebreton è importante», ha commentato Doris Liebscher, direttrice dell’ufficio per il difensore civile, «sono in gioco le diverse sensibilità sociali sui problemi sessuali, ed è un bene che si faccia chiarezza una volta per tutte».
C’è qualche precedente. Nel 2019, a Monaco, gli agenti rimproverarono in modo brutale alcune bagnanti in monokini lungo la sponda dell’Isar, il fiume che attraversa la città, e tutte le bagnanti per solidarietà si tolsero il reggiseno. A Göttingen, ad una bagnante è stato vietato di entrare in piscina in monokini. In altre città si vieta alle signore musulmane di entrare in acqua in burkini, cioè coperte dal collo ai piedi, per motivi igienici. Sospetto che a Berlino le autorità siano diventate puritane per timore di offendere i numerosi cittadini musulmani, ma non sarebbe una scusante.
I tempi sono cambiati. Anni fa, in estate, ad Amburgo o a Colonia, a Monaco e a Berlino, si vedevano tedeschi di ogni sesso e età prendere il sole nudi, senza destare alcun interesse. Un giorno in piscina, cercavo di battere il mio record, 50 vasche da 50 metri, mi sentii chiamare dal bagnino: «Si tolga il costume», ordinò. Pensai che non avrei mai imparato il tedesco. Chissà cosa mi aveva detto. Ma avevo capito bene. Stava per cominciare l’ora riservata ai nudisti. Me ne andai, non perché sia un moralista. Cento corpi nudi in una vasca non sono una visione gradevole. Spero che Madame Gabrielle ottenga giustizia.