Antonello Guerrera per “la Repubblica”, 3 maggio 2022
PUTIN HA L’ESERCITO SFONDATO: UN QUARTO DELLE FORZE MILITARI RUSSE E’ FUORI USO - ALCUNE UNITÀ DI ÉLITE, COME LE UNITA’ AEROTRASPORTATE "VDV", HANNO SUBITO IL PIÙ ALTO LIVELLO DI LOGORAMENTO - SI PARLA DI PIU’ DI 23 MILA SOLDATI RUSSI UCCISI DALL’INIZIO DELLA GUERRA - E DOPO LE VOCI SUL FERIMENTO AL FRONTE DEL CAPO DI STATO MAGGIORE GERASIMOV, SI REGISTRA IL DECIMO GENERALE RUSSO UCCISO NELLA GUERRA IN UCRAINA, ANDREI SIMONOV… -
Che la guerra in Ucraina non stia andando bene per Vladimir Putin lo si capisce anche dagli ultimi avvenimenti. Innanzitutto, ieri mattina l'intelligence militare britannica ha comunicato come «il 25% delle forze militari russe sia fuori uso. Ovvero un quarto dei 120 battaglioni tattici, che a loro volta costituiscono il 65% del potenziale totale di terra russo». Inoltre, «alcune unità di élite dell'esercito russo, vedi le aerotrasportate "Vdv", hanno subito il più alto livello di logoramento.
A Mosca serviranno anni per ricostituirle ». Poi c'è quanto accade nel sud della Russia, al confine con l'Ucraina. A circa 40 chilometri della frontiera, ieri ci sono state altre esplosioni nella regione di Belgorod, dove nelle settimane scorse elicotteri ucraini avrebbero bombardato depositi di proiettili e petrolio del colosso Gazprom. In questa regione siamo oramai a venti simili episodi: segno che la resistenza ucraina si sta espandendo anche oltre confine per sabotare le linee di rifornimento dell'esercito russo.
Non a caso, nelle ultime ore, un altro ponte è stato fatto esplodere nella regione russa del Kursk, proprio al confine, presso Konopelka. Mosca parla di "terrorismo" e di "sabotaggio". Come il lunghissimo ponte di Crimea, anche questa è un'infrastruttura importante per rifornire, in questo caso, le truppe russe nel Donbass, dove si sta combattendo una battaglia campale. Il presidente Putin esige dai suoi risultati militari concreti per la festa nazionale del 9 maggio, quando si teme che lo zar possa scatenare "una guerra totale".
Ma fonti di intelligence occidentale raccontano di «progressi molto limitati in Donbass, con almeno 15mila soldati morti russi in totale ». E le parole di domenica del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, nell'intervista shock a Mediaset, sembrano confermarlo: «Non cerchiamo di ottenere risultati militari necessariamente entro il 9 maggio ».
Un'ammissione di debolezza, cui si aggiungono le voci di ferimento del generale Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore delle forze russe. L'Ucraina sostiene che quest' ultimo sia stato colpito a Izyum, nella regione di Kharkiv, prima di essere evacuato con un Tupolev verso Mosca. Ma secondo il New York Times , Gerasimov è invece illeso in quanto già in viaggio verso la Russia al momento dell'attacco. In ogni caso, sempre secondo Kiev, tra le vittime ci sarebbe anche anche il decimo generale russo ucciso nella guerra in Ucraina, Andrei Simonov.
Eppure, nonostante gli insuccessi, l'offensiva di Mosca non si ferma. Secondo l'Onu, sono 3mila i civili ucraini uccisi sinora. Ieri ci sono stati altri raid che hanno provocato almeno 8 morti e decine di feriti, a Lyman, nella regione di Donetsk (Donbass), e a Odessa, prossimo obiettivo costiero di Putin per arrivare in Transnistria. Piano per ora "decisamente irrealistico", secondo l'esperto militare britannico Mark Galeotti. Mentre il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato Vladimir Putin di aver «deportato almeno 500mila ucraini contro la propria volontà».
Ieri intanto, seppur a singhiozzo, sono stati evacuati i primi cento civili dall'acciaieria di Mariupol, sotto assedio di Mosca. Mentre la Uefa ha escluso nazionale e club russi di calcio dagli europei femminili di luglio a Londra, dalla Coppa del Mondo femminile 2023 e dalla prossima Champions League maschile. Oggi Boris Johnson terrà un discorso da remoto al Parlamento di Kiev in cui annuncerà altri 350 milioni di euro in aiuti militari e, parafrasando l'amato Churchill, prometterà che questa è "l'ora più luminosa dell'Ucraina".