Corriere della Sera, 3 maggio 2022
Intervista a Pecco Bagnaia
Ha sconfitto Quartararo e forse ridisegnato gli equilibri del campionato. Vincendo in modo cristallino a Jerez, Pecco Bagnaia ha dato una svolta alla sua stagione e a quella della Ducati. È vero che la Casa bolognese aveva vinto due gare anche con Bastianini, ma battere la Yamaha e il suo pilota più forte, sulla pista a lei più congeniale, rimette al centro quella sfida fin qui rimandata.
«Era il momento giusto per dare una svolta – racconta Bagnaia —. Se avessi perso altri punti sarebbe stata dura. Stavamo faticando troppo, nonostante il duro lavoro. Già a Portimao eravamo veloci, ma non siamo riusciti a dimostrarlo. Qui siamo partiti bene e abbiamo affinato alla perfezione la nostra moto. È un risultato che rispecchia molto il nostro livello, la forza del team e della mia guida».
Quanto dà gusto vincere con una moto italiana?
«Dà molto gusto e aver vinto con la moto nuova, con cui tutti hanno riscontrato difficoltà, è stato molto bello».
Una vera prova di forza.
«Una gara incredibile, sapevo che Fabio sarebbe stato molto veloce e così ho cercato subito un bel ritmo, ma quando ho visto il distacco ero incredulo. Quando spingi e la moto risponde si fanno cose meravigliose».
La rincorsa al titolo comincia ora?
«Il feeling ritrovato mi dà molta fiducia. Questa Desmosedici può adattarsi molto bene ovunque».
È questo il suo potenziale, o serviranno altre verifiche?
«L’anno scorso Quartararo era imbattibile a Jerez, e ha perso con Miller per un problema al braccio. Quest’anno invece siamo stati più veloci. Sicuramente abbiamo fatto un passo avanti. Ma servirà la controprova su circuiti difficili come Barcellona, Le Mans e Assen».
Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, si è sbilanciato: ha detto che siete pronti per il titolo.
«Ne siamo tutti consapevoli. Il potenziale per vincere c’è, l’anno scorso dovevo fare esperienza, quest’anno dobbiamo cominciare a stare costantemente davanti. Qui abbiamo messo una buona base. E poi a Bologna lavorano tutti come matti per darci il meglio».
Stati d’animo
Ero molto nervoso, non è stato facile starmi vicino Festeggio con una cena come faceva Valentino
Certo, l’inizio non è stato facile. Un solo punto in due gare.
«Le prime gare sono state davvero complicate, ma non tanto da giustificare un solo punto. In Qatar ho sbagliato io, sono caduto trascinando Martin, e potevamo fare meglio anche in Indonesia. La svolta è partita in Portogallo, nonostante la qualifica tribolata (caduta in prova e contusione alla spalla, ndr); l’ottavo posto è stato importante in previsione di Jerez».
Ha creduto nel nuovo progetto, a dispetto di un certo scetticismo generale.
«Sembrava che avessi disimparato a guidare. In realtà non abbiamo mai smesso di lavorare. Sentivo che c’era margine e che questa moto è davvero competitiva, ma fino a oggi non eravamo riusciti a dimostrarlo. Fino a Jerez, dove abbiamo battuto la Yamaha sulla sua pista. Un bel passo avanti».
Serviva tempo e pazienza.
«Non è stato facile nemmeno per chi mi sta vicino. I miei genitori vorrebbero vedermi sempre felice e io ero invece molto nervoso. La mia ragazza, Domizia, che ha vissuto più di tutti con me, è stata bravissima a non mandarmi a quel paese».
Torni a casa da vincitore. Festeggiamenti in programma?
«Adesso devo riposare la spalla. Oggi nei testho girato poco. Non ne potevo più degli anti dolorifici. E poi andrò a cena con gli amici, perché bisogna sempre festeggiare bene una vittoria. Me l’ha insegnato Valentino Rossi».
Vi sentite spesso?
«È sempre molto presente e quando non è preso dalle corse in auto, è tra i primi a scrivermi».
Dopo Le Mans arriva il Mugello, pista Ducati. L’anno scorso non è andata bene.
«Sono molto carico. L’anno scorso è stato un weekend difficile per tutti (dopo la scomparsa nelle prove della Moto3 di Jason Dupasquier, ndr). Ma quest’anno mi aspetto le tribune e i prati pieni di gente a fare il tifo».