La Stampa, 3 maggio 2022
Il topo che spiega la legalità ai bimbi
Gli uomini passano, le idee restano, diceva Giovanni Falcone: e possono camminare anche sulle gambe di un topo, soprattutto se è il più famoso della letteratura, con 175 milioni di copie vendute in tutto il mondo. In occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, Repubblica presenta una nuova avventura di Geronimo Stilton, «Il piccolo libro della legalità», in edicola da oggi a 7,90 euro più il prezzo del quotidiano. Un volume illustrato che custodisce un regalo speciale: una lettera ai piccoli lettori di Manfredi Borsellino, il figlio del giudice Paolo, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.
Stavolta la missione del topo giornalista amato dai bambini è delicatissima: insegnare il valore della legalità. Nella capitale dell’Isola dei Topi si susseguono episodi inquietanti. Da settimane una banda devasta gli spazi pubblici: ma nonostante gli sforzi della polizia e dell’ispettrice Topinia Lex, la «gang dei distruttori» sembra imprendibile. Geronimo è affranto. E quando riceve la chiamata dalla scuola di Benjamin e Trappy, gli adorati nipoti, si mette in gioco, insieme con l’amica Rebella Squit. Qualcuno si è introdotto di nascosto nell’istituto imbrattando i muri, rovesciando i cestini, distruggendo tutto quello che poteva, dagli strumenti musicali agli attrezzi per la ginnastica: un vero disastro. Che sia la «gang»? Purtroppo no. A Topinia Lex non serve molto per scoprire la verità. Sono stati gli studenti a danneggiare la scuola: quella che frequentano anche loro. Per Geronimo, Rebella, per la maestra Topitilla, questa è l’occasione per un momento di confronto con gli alunni. Perché a volte si può sbagliare, ma solo per paura, per il bisogno di essere accettati. E, una volta trovato il coraggio di chiedere scusa, si può invece scoprire quanto è più bello ricostruire. Geronimo e i suoi amici trasformeranno una brutta pagina per la città di Topazia, in un’opportunità di riscatto collettivo. Per ridipingere i muri della scuola, gli studenti realizzeranno i murales insieme con Tea Stilton e con lo street artist più famoso dell’Isola dei Topi; per ricomprare gli strumenti musicali, verrà messo su uno spettacolo; per raccogliere i fondi per ricostruire la palestra, ci sarà una grande partita di calcio, il match dell’amicizia; per rimettere su la biblioteca, un ciclo di letture ad alta voce. Mentre nella sezione online, il giornale l’Eco del Roditore documenterà la ristrutturazione con foto e filmati.
Tra le pagine del libro – ben in evidenza – ci sono le definizioni delle parole chiave della storia: legalità, anzitutto. Ma anche rispetto, responsabilità, impegno, condivisione, regole, onestà, uguaglianza. Tutto è bene quel che finisce bene e alla fine dell’avventura, Geronimo spiega come diventare eroi della legalità seguendo gli esempi giusti, a cominciare da quelli di Falcone e Borsellino. Il libro si chiude con una lettera di Manfredi Borsellino, figlio del giudice Paolo, «ai giovani lettori»: racconta la sua infanzia piena di paura per quel papà onesto che combatteva la mafia col sorriso, nonostante si ritrovasse sempre più solo. «Oggi credo che la vita di nostro padre sia stata un insegnamento di cosa significhi legalità – scrive Borsellino – non un concetto da studiare, ma una realtà concreta fatta di regole, di comportamenti e di scelte». Per il figlio del magistrato, che ha deciso di fare il poliziotto, «c’è una ragione sopra tutte per la quale dobbiamo continuare a percorrere» la strada tracciata «da coloro che sono divenuti eroi loro malgrado»: la libertà. «Vivere nelle regole, oggi diremmo nella legalità, rende liberi», scrive ancora. L’edizione del libro in vendita con Repubblic propone alcune attività manuali per realizzare, a esempio, le stelle e i fiori della legalità. Legalità che è «stratopica»: parola di Geronimo. Il topo giornalista che, su Robinson in edicola, intervista il capo della Direzione investigativa antimafia Maurizio Vallone.