la Repubblica, 1 maggio 2022
Microchip fatti in casa da Apple
Apple si è dimostrata in grado di creare le “sinapsi” elettroniche di iPhone, iPad e Apple Watch, ma adesso è andata oltre: costruirà i modem 5G in casa, per permettere ai propri device di comunicare con la rete, in qualsiasi parte del mondo, senza limitazioni. E, dettaglio non laterale, senza dipendere più dai giganti del silicio e dai costi ormai fuori controllo. Un piano rivoluzionario – che Apple considera nel suo dna da sempre ma non così segreto, visto che arrivano le conferme. Sono emersi una serie di segnali del Big Tech, da cui appare chiaro che Apple realizzerà i chip-modem dei suoi modelli per consentire di restare agganciati a tutta una serie di nuovi servizi, dalla realtà aumentata agli smart glasses, la versione dell’Apple Watch ma da indossare come un paio di occhiali. La compagnia dovrà mostrare non solo di poter disegnare i propri modem, ma renderli così validi da giustificare la scelta di passare dal vecchio sistema a quello nuovo, riducendo la dipendenza da Qualcomm, il maggior produttore mondiale di chip-modem. Qui torna la vecchia ruggine tra le due aziende, con una battaglia legale cominciata nel 2017 e conclusa due anni dopo con Apple costretta a versare alla seconda 4,5 miliardi di dollari e a rifornirsi di chip per qualche anno. Il rapporto è arrivato a un punto di svolta: la fornitura di Qualcomm, ora al cento per cento, si ridurrà al 20 nel 2023, quando il modem prodotto in casa farà il suo debutto. Il microchip 5G “snapdragon” di Qualcomm ha i mesi contati.
Il segnale era arrivato nel 2019 quando Apple aveva acquistato il settore modem di Intel, inclusi i 2200 dipendenti. Da allora Apple ha continuato ad assumere ingegneri e aprire laboratori legati alla tecnologia satellitare. Non è solo una questione di risparmio sulle forniture – i chip per il 5G hanno raggiunto un costo enorme – ma sulla libertà di creare qualcosa senza limiti. Le app come quelle sulla realtà aumentata richiedono un trasferimento dati a velocità mai viste. Per raggiungere questo risultato i ricercatori hanno lavorato dieci anni. Il risultato è un sistema che non modifica né le dimensioni del cellulare e né la capacità delle batterie. A San Diego, sede di Qualcomm, Apple cerca esperti nello sviluppo di chip-modem, mentre a Irvine, sempre in California, la compagnia assumerà ingegneri specializzati nel ramo satellitare. I chip-modem richiedono competenze più approfondite, diverse da quelle necessarie per la creazione di altri tipi di processori. I modem integrati negli smartphone o nei tablet consentono di collegarsi alla rete cellulare e navigare sul web, oltre a telefonare. L’obiettivo è farlo senza problemi in qualunque parte del mondo, e anche in device più piccoli di quelli attuali. Questo significa che Apple potrebbe produrre cellulari grandi come gli AirPods che si infilano nelle orecchie. E indicare, ancora una volta, una nuova frontiera.