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 2022  maggio 01 Domenica calendario

FAMO L’EMBARGO A BABBO MORTO - L’EUROPA POTREBBE INIZIARE L'EMBARGO DEL PETROLIO RUSSO ENTRO IL 31 DICEMBRE MA IN MODO GRADUALE -  L’OBIETTIVO E’ CONSENTIRE AGLI STATI PIÙ DIPENDENTI DA MOSCA DI TROVARE ALTERNATIVE - LA GERMANIA HA SOSTENUTO CHE AVREBBE RAGGIUNTO L'INDIPENDENZA ENTRO FINE ANNO E IL PETROLIO PESA PER CIRCA IL 35% NELL'ENERGY MIX TEDESCO (E DI QUESTO IL 35,2% E’ RUSSO) - PER L'OLANDA VALE CIRCA IL 47% DEL TOTALE E DI QUESTO CIRCA IL 70% VIENE DA PUTIN - PER L'ITALIA RAPPRESENTA CIRCA UN TERZO DELL'ENERGY MIX MA DA MOSCA IMPORTIAMO SOLO IL 17,4%. LA DIPENDENZA DELL'UNGHERIA È INVECE TOTALE… -

Un embargo sulle importazioni di petrolio russo entro il 31 dicembre ma graduale. È il terreno di incontro che permetterebbe di dare semaforo verde al sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, per l'invasione dell'Ucraina, che ci si aspetta sia presentato in modo formale agli ambasciatori presso la Ue mercoledì prossimo.

In gergo si chiamano «confessionali». Sono gli incontri ristretti informali organizzati dalla Commissione Ue con gruppi di Stati membri per confrontarsi su determinati temi, in questo caso sul sesto pacchetto di sanzioni. La precedente tornata di misure era stata annunciata dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen prima ancora che ci fosse stato un confronto con le capitali e questo aveva creato più di qualche malumore. Venerdì la Commissione ha organizzato i primi «confessionali» che sono proseguiti ieri, nei quali ha fatto un punto informale con 6-7 Paesi alla volta, per anticipare la proposta di mercoledì.

Il pacchetto è suddiviso in 4-5 settori. L'embargo sul petrolio ha ottenuto l'apertura della Germania nei giorni scorsi. Venerdì il ministro dell'Economia e del Clima Robert Habeck ha detto che «la Germania non si contrapporrebbe a un embargo del petrolio, ma ritiene che sarebbe ragionevole che ci fosse un'alternativa», spiegando che «la sovranità energetica va riacquistata passo dopo passo» e che «non bisogna essere ricattabili sull'energia».

La gradualità mira proprio a consentire agli Stati più dipendenti dal petrolio russo di trovare alternative. La Germania ha sempre detto che avrebbe raggiunto l'indipendenza entro fine anno. Il petrolio pesa per circa il 35% nell'energy mix tedesco e per il 35,2% da quello russo. Per l'Olanda vale circa il 47% del totale e di questo circa il 70% viene dalla Russia. Per l'Italia rappresenta circa un terzo dell'energy mix ma da Mosca importiamo solo il 17,4%. La dipendenza dell'Ungheria è invece totale. E infatti Budapest rappresenta un'incognita: le sanzioni vanno approvate all'unanimità. In difficoltà è anche la Slovacchia.

Ma nella sua proposta la Commissione Ue cercherà di aiutare le situazioni specifiche. L'obiettivo finale è una diversificazione di approvvigionamento che valga anche nel lungo termine e non solo dettata dalla guerra. Tra le ipotesi che erano state discusse nei giorni scorsi per ridurre i proventi del petrolio di Mosca c'erano un tetto pre-determinato al prezzo che l'Ue sarebbe stata disposta a riconoscere ai produttori russi e dazi sui prodotti petroliferi.

Il nuovo pacchetto propone anche che tre nuove banche russe, tra cui Sberbank, e una bielorussa (il secondo istituto del Paese) siano tagliate dal sistema internazionale di pagamenti Swift. Inoltre sono previste ulteriori restrizioni ai servizi finanziari e viene allargato l'export control ad alcuni prodotti chimici per limitare la capacità di Mosca di fabbricare ordigni chimici. Secondo il sito Politico.eu la Germania ha sostenuto la richiesta di sanzionare le importazioni di uranio dalla Russia e di altri elementi dell'industria nucleare civile russa. Mosca è il secondo fornitore di uranio dell'Ue dopo il Niger.

Uno stop potrebbe mettere in difficoltà i Paesi dell'Europa orientale che usano reattori di fabbricazione russa. Viene allungata la black list , con l'aggiunta di ulteriori ufficiali russi, uomini d'affari e familiari associati agli oligarchi già sanzionati. Saranno colpiti inoltre tre nuovi media per fake news , dopo Sputnik e Russia Today . Alcuni Paesi, tra cui l'Olanda, hanno anche chiesto di rafforzare le misure per contrastare il commercio marittimo.

In ambito energetico, l'altro dossier delicato riguarda le misure da individuare per contenere la corsa dei prezzi dell'energia che la Commissione dovrà presentare entro fine maggio. L'Italia insieme ad altri Paesi ha chiesto un tetto al prezzo del gas. Due giorni fa il rapporto dell'Agenzia dell'Ue per la cooperazione tra i regolatori dell'energia (Acer), interpellato dalla Commissione in vista del piano RePowerEu, ha di fatto bocciato il «price cap». I Paesi nordici confidano che questo blocchi un'eventuale proposta ma diversi osservatori, tra cui l'Italia, ritengono che il rapporto non tenga conto della speculazione in atto sul mercato del gas.