il Giornale, 30 aprile 2022
Il disegnino di Musk che smaschera la sinistra illiberale
Negli ultimi anni, la società si è più spostata a destra o a sinistra? Politici, politologi, sondaggisti e giornalisti (un po’ meno gli elettori, non così preoccupati della questione) se lo chiedono spesso. La risposta non è facile. Servirebbero decine di saggi, convegni, congressi, inchieste Oppure si potrebbe tentare di riassumere la questione, in tempi in cui un’immagine pesa come mille parole, con un disegnino. Quello che ha fatto Elon Musk, imprenditore con azioni in pasta in compagnie varie, dalla aerospaziale SpaceX alla casa automobilistica Tesla, da PayPal a Twitter. Che si è appena comprato. Per battezzare la nuova avventura l’uomo più ricco del pianeta (secondo le stime di Forbes) ha postato una vignetta che visualizza lo spostamento dell’asse destra-sinistra su tre piani temporali: 2008, 2012 e 2021. Un omino, che rappresenta lo stesso Musk, è sempre fermo nel medesimo punto, ma nel 2008 è equidistante fra il centro e l’area liberal; nel 2012 la sinistra scivola sempre più a sinistra, lasciandolo al centro; mentre nel 2021 la sinistra è così scivolata sul crinale della cancel culture, dell’ideologia Woke, le proteste Black Lives Matter, ideologia gender e varie battaglie ultraprogressiste, da lasciarlo indietro, lontanissimo, vicino alla casa dei conservatori... La didascalia non c’è, ma sarebbe questa: «Non sono io a essere diventato di destra, è la sinistra che è diventata troppo di sinistra». Il disegnino ovviamente non vuol essere un trattato sociologico, ma una provocazione (in realtà negli ultimi anni, pensando a Donald Trump e Ocasio-Cortez negli Usa, o a Salvini e certi «dem» putiniani in Italia, la polarizzazione è cresciuta pericolosamente in entrambe le direzioni). C’è da dire, poi, che qui da noi della vignetta se ne erano accorti in pochi, fino a quando – ieri – non è stata rilanciata da Matteo Renzi, uno che infatti in pochi anni, senza cambiare posizione su nulla, da politico di centrosinistra ormai è percepito quasi di centrodestra. Comunque, di fronte al disegnino la sinistra, sia negli Stati Uniti sia da noi, si è infuriata oltre i limiti, dando prova esattamente della deriva illiberale a cui l’ha inchiodata Musk. A riprova che il miliardario sudafricano-canadese-statunitense (forse un po’ troppo pragmatico, ma non stupido) ha saputo cogliere meglio di tanti intellettuali la trasformazione in atto nella società. E anche l’efficace sintesi di cui, a volte, è capace Twitter.