La Stampa, 30 aprile 2022
I cani che vivono di più e quelli che vivono di meno
È piccolo, più lungo che alto. Intelligente e molto, ma davvero molto, attivo e saltellante. Se si parla di un cane con queste caratteristiche la prima razza che viene in mente è quella del Jack Russell Terrier. Ora questo quattrozampe, reso famoso da film come The Mask che lo ha visto protagonista nei panni di Milo a fianco di un altrettanto scatenato Jim Carrey, ha un pregio in più: è la razza più longeva fra i cani.
Un «primato», condiviso con lo Yorkshire Terrier, che lo vede arrivare a una vita media di quasi tredici anni. Tre volte di più dei cosiddetti cani brachicefali, come i Bouledogue francesi, che sono in coda alla classifica con una vita media di soli quattro anni e mezzo.
Questi sono i risultati di uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dai ricercatori della National Taiwan University e del Royal Veterinary College, che hanno raccolto informazioni sulle aspettative di vita dei cani nel Regno Unito. Il team ha valutato oltre 30 mila cartelle con i dati associati alla morte di cani, avvenute in tutto il Regno Unito dal 2016 al 2020.
Stando a quanto emerge dall’indagine, i più longevi risultavano i Jack Russell Terrier, con un’aspettativa di vita media di 12,72 anni, seguiti da Yorkshire Terrier, che invece vivevano mediamente 12,54 anni. In terza posizione i Border Collie, con una prospettiva di circa 12,10 anni. Subito sotto gli Springer Spaniel, con 11,92 anni, poi i meticci (11,82), anche loro presi in considerazione, e poi Labrador Retriever (11,77 anni).
Come spesso è capitato nel passato, le razze di cani sono state selezionate per poter essere impiegate in lavori utili all’uomo. E il longevo Jack Russell Terrier non fa eccezione: il primo ad allevarli fu il reverendo John Russell (detto Jack), un parroco con la passione per la caccia. Il sacerdote cercava un cane capace di inseguire la volpe, ma che avesse anche un pelo bianco per essere facilmente visibile nei boschi. Così nel 1819 acquistò una piccola femmina di Terrier bianco e marrone chiaro di nome Trump da un lattaio nel piccolo villaggio di Elsfield. È lei la capostipite di questa razza di cui tutti oggi conosciamo l’incredibile energia.
Lo studio mette in evidenza il problema di alcuni dei cani brachicefali, ossia le razze caratterizzate da un muso piatto, come i Bouledogue francesi, che hanno una vita media di 4,53 anni, e come i Carlini e i Bulldog inglesi che arrivano a 7,65 anni. Un dato che torna ancora una volta a porre sotto i riflettori queste tipologie di cani sempre più amate – nel Regno Unito i Bouledogue francesi hanno oramai ha superato di gran lunga il Labrador – ma su cui l’associazione dei veterinari inglesi ha lanciato nel 2021 una campagna d’informazione chiamata #BreedToBreathe («Alleva per respirare»): queste razze, spesso di moda perché viste al fianco di star dello spettacolo, soffrono di gravi patologie perché la loro conformazione fisica è di fatto un’anomalia che li porta ad avere gravi problemi respiratori e infiammazione agli occhi.
C’è chi non si è limitato alla campagna d’informazione: nel gennaio scorso il tribunale distrettuale di Oslo, in Norvegia, con una sentenza ha vietato l’allevamento del Cavalier King Charles Spaniel e il Bulldog inglesi: la norma impone che «l’allevamento promuova caratteristiche che diano animali in buona salute». Ciò significa che gli animali selezionati con funzioni fisiche che non ne tutelino l’integrità o il benessere non possano essere utilizzati per la riproduzione.
Considerate le razze in modo complessivo, gli esemplari maschili avevano una vita media di 11,1 anni, circa quattro mesi in meno rispetto alle controparti femminile. «Probabilmente questa differenza è legata alla sterilizzazione, che viene praticata più spesso nelle femmine che nei maschi – spiega il professor Dan O’Neill, coautore della ricerca –. Ma anche perché questi ultimi sono più propensi a esporsi a situazione rischiose che le femmine evitano».